Angiogenesi e Tumori: Il ruolo dell’Angiostatina e dei Polifenoli

Le piccole masse tumorali man mano che crescono, necessitano di nuovi vasi sanguigni che apportano zuccheri, fattori di crescita e aminoacidi.

Se attorno alle piccole masse tumorali, si sviluppano nuovi vasi sanguigni, i tumori continuano a crescere in volume; Se invece i nuovi vasi sanguigni non si formano attorno, queste rimangono piccole e quiescenti.

Il Meccanismo con cui le masse tumorali producono nuovi vasi sanguigni, si chiama angiogenesi. I tumori man mano che crescono producono delle sostanze (il VEGF e l’EGF), che stimolano le cellule endoteliali dei vasi sanguigni a ramificarsi formando nuovi vasi.

Più vasi si formano attorno alle masse tumorali, più zuccheri e aminoacidi giungono ad esse, e maggiore sarà l’espansione del tumore.

Un organismo sano cerca di prevenire l’angiogenesi attorno alle piccole masse tumorali producendo un inibitore dell’angiogenesi che si chiama angiostatina.

L’Angiostatina se prodotta in buona quantità nelle sedi del tumore, blocca lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni, impedendo l’espansione della massa tumorale.

L’angiostatina è una proteina che si forma nel sangue e blocca l’angiogenesi andando a legarsi a degli enzimi presenti sulla superficie delle membrane cellulari delle cellule endoteliali, chiamati FoF1-ATP sintasi.

Questo enzima (FoF1-ATP-sintasi) non è solo presente all’interno dei mitocondri, ma anche all’esterno delle cellule endoteliali dei vasi sanguigni e nelle cellule tumorali.

L’Angiostatina è in grado di legarsi alle subunità alfa e beta della FoF1-ATP sintasi della superficie delle cellule endoteliali, bloccando l’angiogenesi.

Quindi l’angiostatina prodotta dall’organismo, si va a legare agli enzimi FoF1-ATP-sintasi sparsi sulla superficie delle pareti dei vasi sanguigni, impedendone l’angiogenesi. Il tumore non potendo formare nuovi vasi sanguigni attorno a se, non riesce ad espandersi e rimane bloccato.

Molti farmaci antitumorali utilizzano lo stesso meccanismo dell’angiostatina e favoriscono la sopravvivenza e la guarigione attraverso questo meccanismo.

INTERESSANTE!

Interessante sapere che le persone sofferenti di Sindrome di Down producono per natura un maggior livello di angiostatina e questo comporta una minore predisposizione allo sviluppo di alcuni tumori.

Anche gli alimenti contengono sostanze antiangiogeniche

Le sostanze vegetali che possiedono la capacità di inibire l’angiogenesi sono i polifenoli della frutta e della verdura.

Quasi tutti i polifenoli sono inibitori naturali dell’angiogenesi; i polifenoli si legano “come l’angiostatina”, all’enzima F0F1-ATP-sintasi delle cellule endoteliali, bloccando l’angiogenesi.

Ogni polifenolo ha una sua efficacia antiangiogenica. Il resveratrolo della buccia nera dell’uva e del gelso nero è uno dei polifenoli più potenti nell’inibire la F0F1-ATP-sintasi, Il suo IC50 è di circa 12 – 28 micromoli. Un altro polifenolo potentissimo nell’inibire l’angiogenesi è l’acido ellagico e la delfinidina contenuto nel melograno e mirtillo nero.

Quindi per una buona prevenzione oncologia, mangiare frutta e verdura di stagione è la migliore strada da seguire.

Ma L’Angiostatina da dove deriva?

L’Angiostatina si forma dalla plasmina; La plasmina è una enzima che scioglie la fibrina dei coaguli di sangue, impedendo la formazione di trombi.

La plasmina a sua volta si forma dal plasminogeno attivato dal tpa (attivatore tissutale del plasminogeno).

I coaguli di fibrina invece si formano dall’aggregazione piastrinica.

Quando le piastrine circolanti nel sangue si aggregano formando un coagulo di fibrina, l’organismo per scongiurare la formazione di un trombo, invia il plasminogeno ed il tpa. Plasminogeno e tPA si agganciano al coagulo di fibrina, e il plasminogeno grazie al tpA si trasforma in plasmina e distrugge il coagulo. La stessa plasmina poi viene tagliata in due da altre proteasi, formando l’angiostatina che va a legarsi ai recettori F0F1-ATP sintasi,bloccando l’angiogenesi.

Le Masse Tumorali sono coperte da uno strato di fibrina.

I tumori sono coperti da uno strato di fibrina che li protegge dall’aggressione del sistema immunitario.

In pratica le cellule tumorali attirano le piastrine del sangue che si appiccicano sulla massa tumorale e formano uno strato protettivo di fibrina, nascondendo gli antigeni tumorali al sistema immunitario.

Se il sistema Plasmina – angiostatina funzionasse bene nei tumori, la plasmina si aggancerebbe allo strato di fibrina della massa tumorale e lo dissolverebbe; in questo modo gli antigeni delle cellule tumorali diverrebbero visibili al sistema immunitario e di conseguenza verrebbero distrutti.

Pur troppo in prossimità dei tumori, il sistema plasmina – angiostatina viene bloccato per colpa di alcune sostanze prodotte dalle piastrine.

Alcune sostanze prodotte dalle piastrine, impediscono la formazione della plasmina e lo strato di fibrina che riveste il tumore rimane intatto.

Per rendere meno fastidiose le piastrine, alcuni ricercatori suggeriscono diete ricche di omega-3 e povere di omega-6, e l’uso di polifenoli e salicilati.

Gli Omega-3 sono acidi grassi che aumentano la fluidità del sangue, ossia riducono l’aggregazione piastrinica. Gli omega-6 invece fanno l’opposto.

Anche i salicilati ed i polifenoli migliorano la fluidità del sangue riducendo l’aggregazione piastrinica. Tutte queste sostanze note per avere proprietà antitumorali, svolgono la loro azione preventiva anche interferendo sull’aggregazione piastrinica, rendendo più vulnerabile i tumore al sistema immunitario perché viene meno la formazione dello strato di fibrina che lo ricopre.

Anche le cellule tumorali hanno in superficie gli F0F1ATP sintasi.

Più sono maligne le cellule tumorali e più F0F1-ATP sintasi esprimono sulla superficie cellulare. Poiché gli F0F1-ATP-sintasi sono bloccati dall’angiostatina e dai polifenoli, tutto ciò che può bloccare questo enzima, potrebbe ostacolare lo sviluppo dei tumori.

I polifenoli in generale sono inibitori parziali degli F0F1-ATP-sintasi e quindi oltre all’inibizione dell’ angiogenesi, viene in teoria inibita la proliferazione; per approfondire questo argomento, suggerisco la lettura di un altro mio artico, intitolato: La cellula tumorale funziona come una Batteria

 

Fonte Bibliografica:

Gli stessi di quelli dell’articolo “La Cellula Tumorale funziona come una Batteria Acida

 

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Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

Sono un appassionato di Biologia e Chimica degli Alimenti, e condivido con Voi, il Mio sapere. Chi è interessato a propormi qualcosa, può contattarmi

5 Risposte a “Angiogenesi e Tumori: Il ruolo dell’Angiostatina e dei Polifenoli”

  1. Come mai con tutto questo gran sapere sulla mutua e funzionalità della cellula tumorale, 2 persone su 3 soffre di malattie di natura tumorale? Manca una giusta prevenzione o lo sviluppo di un tumore è legato a una molteplicità di fattori che individuarli e combatterli tutti contemporaneamente è quasi impossibile. È pur vero che solo 30% dipende dal nostro stile di vita sul quale possiamo intervenire, ma il restante 70% ?
    Grazie per le sue informazioni e grazie per una sua eventuale risposta

    1. Ciao Giovanna …si sa molto a livello sperimentale, ma ci sono anche tantissimi dubbi; questa materia è in continua evoluzione ed i medici sono in continua formazione. Dovete fidarvi del buon operato dei medici che in Italia sono molto competenti.

  2. Nel sangue circola una proteina Antitumorale che si chiama Angiostatina: l’angiostatina si forma dalla Plasmina, un enzima che digerisce i coaguli di fibrina. L’angiostatina inibisce invece la formazione di nuovi vasi attorno alle cellule tumorali, impedendone l’espanzione

  3. ricordo molti anni fa si comincio a parlare di inibitori angiogenesi.
    sono 15 anni che ha impedito che questa tecnica diventasse una cura?

    1. mi pare che ci sono diversi farmaci contro i recettori EGR, VEGF, etc che bloccano l’angiogenesi;

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