Aspartame E951: un edulcorante che fa paura
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L’aspartame è il dolcificante più consumato al mondo in alternativa allo zucchero.
Fu scoperto casualmente da un ricercatore americano. Il ricercatore nel tentativo di produrre un farmaco contro l’ulcera, sintetizzò l’aspartame dal sapore intensamente dolce, quasi 200 volte più dolce dello zucchero.
Da allora fu introdotto in commercio e usato dall’industria alimentare come dolcificante alternativo allo zucchero.
L’aspartame ha un sapore 200 volte più dolce dello zucchero; Per ottenere lo stesso sapore dolce di una soluzione zuccherina di 1 grammo/litro di acqua, occorrono 1/200 g di aspartame, ossia 0,2 grammi di aspartame dolcificano come 1 grammo di zucchero.
Una lattina di bevanda gassata zuccherata da 330 ml contenente 36,3 g di zucchero, ha lo stesso sapore dolce di una bevanda gassata light da 330 ml contenente 0,2 grammi di aspartame.
L’aspartame non apporta calorie e non influisce molto sulla glicemia, quindi per molti è considerata una sostanza dietetica; In realtà, come sostengono i medici e nutrizionisti della dieta di segnale DietaGift, gli edulcoranti più dello zucchero sono dannosi, perché prendono in giro l’ipotalamo, inducendo indirettamente il consumatore a mangiare di più. Inoltre il sapore dolce percepito dalle papille gustative, stimola il pancreas a secernere insulina nel sangue per prepararsi ad abbassare l’ondata di zucchero che circolerà nel sangue; Ma al sapore dolce non arrivando lo zucchero, l’insulina prodotta abbassa la glicemia sotto i livelli fisiologici provocando ipoglicemia reattiva, invogliando il malcapitato consumatore di dolcificanti artificiali a mangiare di più ed a ingrassare.
Ma l’aspartame non fa solo ingrassare. Molti ricercatori hanno dimostrato su cavie di laboratorio che il consumo prolungato di aspartame può causare: tumori al cervello e ai nervi periferici, danni al sistema nervoso, linfomi e leucemie.
Inoltre è appurato da molto tempo che dosi massicce di aspartame nelle dieta può danneggiare il feto “effetto teratogeno” e per questo motivo il consumo di cibi contenenti aspartame sono sconsigliati nelle donne in fase di gravidanza ed allattamento.
Poiché l’aspartame contiene Fenilalanina, è sconsigliato il suo consumo nei soggetti sofferenti di fenilchetonuria, una grave malattia metabolica che rende difficile il metabolismo dell’aminoacido fenilalanina contenuta nelle proteine e nell’aspartame.
Per questioni di sicurezza alimentare la dose di aspartame impiegata negli alimenti è di 40 mg/kg di peso corporeo.
L’aspartame è costituito da acido aspartico, fenilalanina e metanolo, quest’ultima attaccato alla fenilalanina;
quando viene sciolto in una bevanda calda, in 9 minuti l’aspartame di degrada in acido aspartico, fenilalanina e metanolo, oppure in metanolo e nel dipeptide L-aspartil-fenilalanina che può ciclicizzare a DICHETOPIPERAZINA che è una sostanza cancerogena e teratogena; ecco perché se ne sconsiglia l’uso nelle donne in gravidanza.
Anche l’alcool metilico (che è diverso dall’alcol etilico), è considerato molto tossico e dannoso al cervello ed alle strutture proteiche; Il metanolo infatti viene trasformato dall’alcool deidrogenasi in formaldeide, la quale è molto tossica e dannosa al cervello.
L’aspartame contiene circa il 22% in peso di metanolo; quindi 0,20 grammi di aspartame contenuto in una lattina light da 330 ml di aranciata, può sprigionare 0,044 g di metanolo che è tossico, anche se è ben al di sotto dei livelli di sicurezza.
Riferimenti Bibliografici
- La Farmacia degli Alimenti di Sergio Caselli e Adriano Rubini – Meb Editore (stampa del Febbraio 1990) – Aspartame, Pagina 62.
- Chimica Degli Alimenti di Patrizia Cappelli e Vanna Vannucchi – Zanichelli editore, Aspartame – Pagina 236 (ristampa del 2000).
- Video sulla Tossicità dell’Aspartame “Inchiesta Istituto Ramazzini di Bologna”. https://www.youtube.com/watch?v=S1biV7ToxZ0