La Cottura dei Cibi Lievitati non Distrugge gli Allergeni ai Lieviti

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L’intolleranza alimentare ai lieviti è molto comune tra la popolazione italiana, in quanto abituati a mangiare quotidianamente alimenti lievitati “che contengono lieviti”.

Questi cibi sono: il pane, la pizza, la focaccia, i biscotti, i latticini, lo yogurt, l’aceto, il vino, la birra, i formaggi, il miele, i sottaceti, l’alcol, gli insaccati ed i salumi stagionati.

Chi è intollerante ai cibi lievitati deve limitare il consumo di funghi (perché simili ai lieviti), le vitamine del gruppo B (perché prodotte dai lieviti), nonché tutti i cibi contenenti acido citrico ad eccezione del limone.

L’acido citrico che trovate nei gelati, nella maionese e nelle bevande gassate non proviene dal limone, ma viene prodotto per fermentazione a mezzo della muffa Aspergillus Niger (che è simile ai lieviti). Ecco perché chi è allergico ai funghi, subisce reazioni allergiche anche assumendo un bicchiere di aranciata gassata o della salsa di pomodoro in cui è stato aggiunto dall’industria acido citrico.

Chi mangia quotidianamente sempre cibi lievitati e/o fermentati, può nel tempo sviluppare reattività immunologica agli allergeni dei lieviti.

Pane, Pizza, Focacce e biscotti contengono lievito perché vengono preparati con lievito di birra.

Le persone che sviluppano infiammazione ai cibi lievitati, manifestano vari disturbi a distanza di 12-24 ore dall’assunzione ripetuta dei cibi lievitati.

Alcuni si chiedono “Come sia possibile che un cibo lievitato cotto alle alte temperature generi infiammazione nei soggetti sensibilizzati ai lieviti”.

L’impasto fresco della farina lievitata, contiene lieviti vivi, ma appena viene cotto a 100 – 180°C nel forno, i lieviti muoiono.

I lieviti però lasciano all’interno della mollica del pane e sulla crosta i loro corpi morti “che i medici chiamano allergeni alimentari”.

Il consumatore intollerante ai lieviti (si dice anche infiammato agli alimenti lievitati), appena ingerisce il pane contenente i lieviti uccisi dal calore, vengono catturati dalle cellule immunitarie (macrofagi e cellule dentritiche) sparse sulla mucosa del cavo orale e del tubo digerente e scaricano nel sangue citochine infiammatorie (BAFF e PAF) facendo accrescere l’infiammazione totale che si traduce in qualche sintomo fisico (stanchezza, cefalea, dermatiti, artrite, ritenzioe idrica, obesità, etc).

Il consumatore se vuole minimizzare il rischio di sviluppare intolleranze alimentari ai cibi lievitati, deve ridurre il consumo di questi cibi e nell’arco della settimana ruotarli con altri cibi non contenenti lievito.

Chi ha un infiammazione da sovraccarico di cibi lievitati, può trarre immediatamente beneficio, eliminando per un po’ di giorni (almeno per 3 giorni) questi cibi, per poi reintrodurli gradualmente nel tempo e inserendo dei giorni di astinenza a a questi cibi.

I benefici sulla salute e sulla forma fisica sono quasi immediati.

Fonte Bibliografica

  • Superare le Intolleranze alimentari – di Attilio Speciani, tecniche Nuove Editore

 

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Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

Sono un appassionato di Biologia e Chimica degli Alimenti, e condivido con Voi, il Mio sapere. Chi è interessato a propormi qualcosa, può contattarmi

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