La luce cura?
La luce può influire sullo stato di salute?
La Luce può influire sull’umore e sul sonno?
Fino a pochi anni fa, i medici che prescrivevano diete per la cura delle malattie, venivano derisi. Oggi, l’alimentazione è accettata da tutto il comparto medico, come fattore indispensabile per cura delle malattie.
La stessa cosa, sta accadendo con la Cromoterapia: la cromoterapia è una pratica medica, che sfrutta la luce per la cura di svariate malattie.
La maggior parte dei medici sono scettici, sulla cromoterapia, eppure ci sono tante pubblicazioni medico-scientifiche, che attestano la validità per la cura di molti disturbi.
Gli stessi medici, scettici, applicano con successo la Cromoterapia, per alcuni disturbi; Per esempio, per curare l’ittero nei neonati. L’ittero è causato da un eccessiva presenza di bilirubina nel sangue; Irradiando la pelle dei bambini, con una particolare luce bianca, questa attraversa il microcircolo, ed attiva la degradazione della bilirubina, in composti solubili, facilmente eliminabili con la bile ( 4Z,15E-Bilirubina e Z-Lumirubina)
La Luce ha il potere di regolare il ciclo sonno/veglia e l’umore.
La luce viene percepita non solo dall’occhio e dalla retina, ma anche attraverso la pelle. La luce irradiando la pelle, penetra nei vasi sanguigni, influenzando i livelli di bilirubina, che vengono degradati.
La bilirubina è una sostanza dal duplice effetto:
- Antiossidante
- Modulatore del sonno/veglia e dell’umore.
La bilirubina aumenta di notte, e cala di giorno; La bilirubina aumenta nei periodi invernali (giornate lunghe) e diminuisce nelle stagioni estive (giornate corte), in funzione delle ore di luce.
Più luce bianca riceve la pelle, e minore sarà il livello di bilirubina; meno luce bianca assorbe la pelle, maggiore sarà il contenuto di bilirubina.
La bilirubina modula l’attività di alcuni enzimi: Per esempio, inibisce l’enzima cerebrale che produce la Prostaglandina D2 (PGD2), responsabile della qualità del sonno, del rilascio degli ormoni ipofisari e dell’umore.
L’enzima inibito dai livelli di bilirubina, si chiama “Prostaglandina D Sintasi EC5.3.99.2 (vedere sul Brenda Enzyme).
Ciò spiega perché certe persone che non si espongono alla luce diurna, nel periodo autunno-invernale, vanno incontro a disturbi del sonno e ansia – depressione, mentre in estate, tendono a diventare maniacali.
I neuroscienziati hanno collegato queste situazioni, con i livelli di bilirubina alterati dalla luce.
In genere chi ha depressione stagionale (nel periodo autunnale), ha alti livelli di bilirubina; un trattamento con luce bianca, o il semplice suggerimento di esporre la pelle di alla luce diurna, può ridurre i livelli di bilirubina diurna, e migliorare l’umore.
Ma La cromoterapia, Non finisce di stupirci! (Luce rossa)
In molte cliniche del mondo, si adopera con successo la Luce Rossa.
La Luce rossa è un particolare colore, che riesce ad attraversare in profondità la pelle, diffondendosi nei tessuti.
Alcuni enzimi mitocondriali, assorbono la luce rossa, incrementando la respirazione mitocondriale.
L’enzima in questione, è il complesso IV della catena di trasporto degli elettroni (chiamato anche citocromo C- Ossidasi); il complesso IV, assorbendo i fotoni del Rosso, potenziano il flusso di elettroni, migliorando la produzione di ATP e calore.
Le ricerche suggeriscono che, la luce rossa migliora:
- La crescita dei capelli
- la formazione del collagene
- la riparazione delle ferite
- potenzia il sistema immunitario
- stimola la fagocitosi dei macrofagi, migliorando la pulizia della matrice extracellulare
- aumenta l’ossigenazione dei tessuti
- etc.
La luce poi ha un ruolo importante per la sintesi della vitamina D, con tutti i vantaggi sulla salute del sistema immunitario, delle ossa, e del cervello.
L’argomento sulla cromoterapia, è nuovo, e come tutte le cose nuove, hanno difficoltà ad essere accettate. Pare strano che dei semplici colori e luci, abbiano effetti sulla salute; se ci pensate, però l’essere umano dipende molto dalla luce/buio, come le piante. La luce ed il buio, influenzano i flussi circardiani degli ormoni e del metabolismo.
CURIOSITA’ TECNICA sui substrati di FAAH:
- Oleamide è circa 5,6 volte menno affine dell’anandamide per FAAH
- PEA (N-Palmitoil-etanolamina) è circa 11 volte meno affine dell’anandamide, per FAAH
Fonte Bibliografica di questa curiosità tecnica: Keys to Lipid Selection in Fatty Acid Amide Hydrolase Catalysis: Structural Flexibility, Gating Residues and Multiple Binding Pockets
Fonte Bibliografica
- SAD and the Not-So-Single Photoreceptors – Dan A Oren et al https://ajp.psychiatryonline.org/doi/full/10.1176/appi.ajp.2013.13010111
- Effects of light on low nocturnal bilirubin in winter depression: a preliminary report.- Oren DA, et al https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11904137
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11904137
- Red Light Therapy: The Definitive guide http://redlightclinic.com/red-light-therapy
- Turn On The Red Light! Red Light Therapy Charges Your Mitochondria, Revitalizes Your Skin, and Reduces Pain https://www.jillcarnahan.com/2018/08/16/turn-on-the-red-light-red-light-therapy-charges-your-mitochondria-revitalizes-your-skin-and-reduces-pain
- Costanti di Affinità dei substrati di anandamide, Oleamide ed N-Palmitoil-etanolamina, per l’enzima FAAH. Nella seguente pubblicazione si dimostra che L’affinità dell’Oleamide per FAAH è circa 5,6 volte inferiore a quella dell’anandamide, mentre l’affinità del PEA per FAAH è 11 volte inferiore a quella dell’anandamide. Keys to Lipid Selection in Fatty Acid Amide Hydrolase Catalysis: Structural Flexibility, Gating Residues and Multiple Binding Pockets