Della Qualità del Sonno

scalzi

Non c’è più il Sonno di una volta, vero?

Una volta sì che si dormiva bene!

Forse c’è un po’ di confusione: dormiamo meno e male ma, paradossalmente, mai come oggi avremmo tutte le occasioni e le comodità per dormire al meglio come mai è capitato all’umanità in tutti gli angoli del globo e in tutte le epoche!

Con eccezione, forse, per i decenni che vanno dal 1950 al 1970 grazie all’avvento dell’acqua corrente, della maggior igiene, degli insetticidi (??), del benessere diffuso anche per le classi meno abbienti, della maggior cultura e… della televisione che terminava le trasmissioni alle 23,00! (negli anni ‘70 terminavano a mezzanotte).

Stavolta, credermi sarà difficile ma ci proverò.

L’umanità non ha mai potuto dormire bene: “i bei tempi andati” non sono mai esistiti.

Vogliamo fare un elenco delle difficoltà del dormire?

Abbiamo dormito per secoli su pagliericci di foglie o di lana che si ammassavano da una sola parte o buttati direttamente per terra oppure su reti di metallo che s’imbarcavano peggio di un’amaca.

Si dormiva – molte popolazioni lo fanno ancor’oggi – in promiscuità.

I rumori, durante la notte, erano continui: chi russava, chi parlava, chi doveva alzarsi per espletar bisogni i quali, spesso, erano risolti seduta stante (i più anziani si ricorderanno i vasi da notte o pitali presenti nelle camere da letto fino agli anni ‘60 – i comodini alti, quelli della nonna, erano adibiti proprio a custodia notturna dei pitali).

La promiscuità, poi, era anche sessuale. A volte la privacy era garantita da una tenda tirata davanti al letto matrimoniale.

Ma andando più indietro nel tempo, le cose non potevano che esser peggio: promiscuità significava anche maggior rischio di abusi sessuali da cui guardarsi, c’era il pericolo di ruberie, di incursioni di ladri, razziatori di animali, volpi e faine.

E gli incendi? Quando le case erano di legno e i pagliericci di foglie secche e l’unica illuminazione era data da fiamme libere?

Altri animali turbavano il sonno dei nostri antenati ma non erano quelli utili bensì gli innumerevoli parassiti: zecche, cimici, pidocchi, scarafaggi, topi e… basta, per adesso! Che schifo!

In ogni caso, al confronto con i nostri antenati, noi contemporanei che ci preoccupiamo degli acari dermatofagoidi, dovremmo vergognarci.

Forse ne parleremo in un altro capitolo dedicato solo agli acari del materasso ed alle nostre falsissime convinzioni.

Ehm… s’è finito?

Non proprio.

C’erano anche gli insetti volanti perché le finestre non erano sigillate e i vetri erano un’invenzione moderna e costosissima a meno che non si vogliano considerare “finestre” le costosissime vetrate delle chiese.

E quindi via con zanzare e pappataci.

E un freddo pungente dal quale abbiamo cercato di difenderci in ogni modo.

Con scaldaletto in cui si metteva della brace: se non erano ustioni o rischio d’incendio, il rischio più grosso era quella di intossicazione da Monossido di Carbonio.

Per combattere il freddo, le fattorie del Centro Italia erano costruite in modo che il quartiere notturno fosse collocato giusto sopra le stalle, in modo da poter sfruttare il calore degli animali (ricordatevi il Presepe) con annessi olezzi e mosche che passavano attraverso le imperfette assi dell’impiantito.

Ma, allora direte voi: “Come abbiam fatto a sopravvivere a tutto questo?”

Con molta pazienza e dormendo tante ore.

Quando non c’era né luce elettrica né televisione era facile che calasse il sonno.

Inoltre l’enorme quantità di fatica fisica spesa durante il giorno (mica si pagava per sudare in palestra…) faceva sì che almeno le primissime ore di sonno fossero a prova di qualsiasi azione di disturbo.

Parlo delle primissime ore perché son quelle nelle quali è il Corpo a riposare e non ilCervello.

Lo abbiamo già scritto (http://on.fb.me/1EBoJCn) e ci ritorneremo ancora.

Io non credo molto ai proverbi ma ce n’è uno che è valido se viene contestualizzato: “Il primo sonno è il più importante

Per gente abituata ad ammazzarsi di fatica, evidentemente era vero.

Cerchiamo di ricordarcelo ogni volta che ci lamentiamo troppo della vita moderna e dei suoi affanni.

Ora capite perché parlavo degli anni ‘60 come di un piccolo periodo fortunato per il Sonno?

I materassi cominciavano ad essere di gommapiuma – vale a dire una schiuma di plastica a celle aperte – il che permetteva loro di asciugarsi durante il giorno.

Cosa vuol dire?

Durante la Notte sia in Estate sia in Inverno, la nostra Temperatura corporea si altera: dapprima si abbassa (capirete questo, leggendo della Melatonina, più avanti) ma poi può alzarsi troppo e noi perdiamo molti liquidi, sudando più di quanto si possa credere.

Anche su questa cosa ci torneremo.

Le nostre bisnonne lo sapevano e dovevano mettere ad asciugar i materassi sui balconi oltre che batterli. Altrimenti si sarebbero riempiti di muffa.

Con i materassi alveolari, tutto questo è diventato un ricordo.

Poi l’arrivo dell’acqua corrente, della maggior igiene, del controllo sugli insetti ha fatto il resto così come il concetto di privacy, il benessere diffuso che rendeva inutile il dormire tutti assieme.

E poi la TV finiva alle 23!

Adesso dormiamo poco perché abbiamo una miriade di stimoli: mangiamo troppo la sera, il che porta a dormire male, a russare e ad avere, sopratutto in soggetti in sovrappeso, frequenti e pericolose apnee notturne.

E poi luci e televisori accesi anche di notte.

Quanti di Voi s’addormentano (credono di addormentarsi) con la tv accesa in camera da letto?

O, peggio molto peggio, s’addormentano sul divano, russano da ½ ad un’ora e poi, svegliandosi, vanno a letto indolenziti, intorpiditi, infreddoliti o sudati, a seconda del periodo dell’anno, e poi non prendon più sonno?

Infine il capitolo pc, tablet e smartphone a letto.

Con la loro luce lattiginosa, irraggiata da schermi sempre più vividi, essi interferiscono con il sonno sia privando direttamente ore preziose sia impedendo alla Melatonina di formarsi.

La Melatonina, il principale ormone implicato nel Sonno, ha bisogno di due precondizioni per formarsi:

  1. poca luce ambientale
  2. una temperatura corporea leggermente più bassa e costante.

Ne parleremo in un prossimo appuntamento.

Verrebbe da chiamare in causa anche la lettura di un buon libro o di una rivista, a letto: “Fa’ male anche quella?

Pare proprio di no.

Quella sul libro di carta, è luce riflessa e non pare arrecare danni come fanno, invece, gli schermi retro illuminati, ecc.

Non tutti gli esperti, devo dire, concordano per queste ipotesi: molte affermano, qualcuna smentisce.

Nell’attesa di un verdetto definitivo:

  • Leggete libri di carta!
  • Cena leggera.
  • E, ogni volta che possiamo, a letto presto, meglio se insieme a chi ci vuol bene.

Alla prox!!

Dottor Alberto Antonio Scalzi

Titolare dell’Erboristeria sita a San Giorgio ionico (TARANTO)

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Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

Sono un appassionato di Biologia e Chimica degli Alimenti, e condivido con Voi, il Mio sapere. Chi è interessato a propormi qualcosa, può contattarmi

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