Detossificazione da Zucchero

Detossificazione da Zucchero: schema riassuntivo della formazione della fruttosamina e della formazione irreversibile degli AGE (proteine della glicazione avanzata)
Autore: Liborio Quinto (Proflilo Linkedin)

Detossificazione da Zucchero

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L’organismo umano non è in grado di tollerare diete ricche di zucchero; L’abuso di zucchero attraverso dolci, gelati e bevande si infiltra nei tessuti appiccicandosi alle proteine del corpo.

Gli zuccheri combinandosi con le proteine, formano le FRUTTOSAMINE che altro non sono che zucchero appiccicato alle proteine del corpo. Se le FRUTTOSAMINE non vengono rimosse, si trasformano nei pericolosi AGE (PROTEINE DELLA GLICAZIONE AVANZATA), che promuovono infiammazione ed invecchiamento.

L’organismo è dotato di un sistema enzimatico per rimuovere la FRUTTOSAMINA; questo sistema è costituito da tre enzimi ed hanno la funzione di staccare lo zucchero dalle proteine glicate, ed espellerlo con le urine sotto forma di acido 2-Cheto-3-deossigluconato.

Per consentire all’organismo umano di rimuovere la FRUTTOSAMINA, è necessario un periodo di dieta povera di zuccheri raffinati; Se invece si continua ad abusare di zuccheri raffinati, la FRUTTOSAMINA non viene rimossa e si trasforma nei pericolosi AGE che promuovono l’infiammazione e l’invecchiamento.

Come avviene la rimozione dello zucchero appiccicato alle proteine (FRUTTOSAMINA)?

Come avviene la rimozione dello zucchero appiccicato alle proteine (FRUTTOSAMINA)? ttraverso tre enzimi: La FN3K (fruttosamina 3 fosfochinasi), òa DHDH (diidrodiolo deidrogenasi) e l'aldeide deidrogenasi ALDH1A1.
Autore: Liborio Quinto (Proflilo Linkedin)

Avviene attraverso tre enzimi:

  1. L’enzima FN3K (EC2.7.1.171), chiamato anche FRUTTOSAMINA-3-FOSFOCHINASI, che fosforila il fruttosio in posizione 3, legato ai residui di lisina della proteina. In questo modo il fruttosio fosforilato in posizione 3, si stacca spontaneamente dalla proteina; La proteina quindi perde lo zucchero e ritorna a funzionare. Il Fruttosio-3 Fosfato è molto instabile e perde velocemente il fosforo trasformandosi in 3-DESOSSIGLUCOSONE. Il 3-DESOSSIGLUCOSONE è una molecola molto reattiva che può rapidamente riappiccicarsi alle proteine formando gli AGE; Per prevenire la formazione degli AGE, interviene un 2° enzima: La DHDH che trasforma il 3-desossiglucosone in 3-desossifruttosio.
  2. L’enzima DHDH (EC1.3.1.20) “noto anche con il nome di DIIDRODIOLO DEIDROGENASI” trasforma il pericoloso 3-DESOSSIGLUCOSONE in 3-DESOSSIFRUTTOSIO
  3. L’enzima ALDEIDE DEIDROGENASI “ALDH1A1” (EC1.2.1.3), trasforma il 3-DESOSSIFRUTTOSIO in ACIDO 2-CHETO-3-DEOSSIGLUCONATO, il quale viene espulso con le urine.

CONCLUSIONI

Quindi cari consumatori, quando abusate di zuccheri, sappiate che si appiccica alle proteine del corpo inattivandole. Appena lo zucchero si appiccica alle proteine forma la FRUTTOSAMINA; Se questa non viene riparata dai tre enzimi elencati sopra, si trasforma irreversibilmente in AGE (PROTEINE DELLA GLICAZIONE AVANZATA) creando invecchiamento e infiammazione. Dopo un periodo di abbuffata di zuccheri e dolci è importante seguire un periodo di dieta di astinenza da zuccheri (caramelle, gelati, dolciumi e bevande dolci); in questo modo si consente ai tre enzimi (FN3K, DHDH e ALDH1A1), di staccare lo zucchero dalla FRUTTOSAMINA, e rigenerare la proteina. Lo zucchero staccato, verrà trasformato in ACIDO 2-CHETO-3-DEOSSIGLUCONICO ed eliminato con le urine. L’organismo così viene ripulito dalla FRUTTOSAMINA, e si previene la formazione degli AGE e dell’infiammazione da zucchero.

Fonte Bibliografica [ Detossificazione da Zucchero ]

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Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

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Una risposta a “Detossificazione da Zucchero”

  1. Perché molti si ammalano di Diabete-2?
    Ogni anno tantissime persone si ammalano di diabete mellito di tipo-2; le cause sono multifattoriali: Obesità, sedentarietà, stress, processi infiammatori, obesità addominale, disfunzione mitocondriale (i particolare sul complesso-1), bassa capacità di produrre acido alfa-lipoico endogeno e centri Ferro-zolfo, intossicazione da arsenico (noto inibitore dell’acido alfa-lipoico, etc.
    Il Diabete-2 non si sviluppa dall’oggi al domani, ma è una malattia progressiva caratterizzata dalla resistenza insulinica che inizialmente colpisce il fegato, poi si propaga a varie regioni del tessuto muscolare ed alla fine colpisce il tessuto adiposo. man mano che questa resistenza si estenda su tutti i muscoli, la glicemia a digiuno tende a salire, fino a quando si trasforma in diabete-2 conclamato.
    La glicemia alta è pericolosa, perché il glucosio ad alte concentrazioni provoca una serie di danni secondari “chiamate complicanze diabetiche”; queste includono infiammazione dei vasi sanguigni, innalzamento dei trigliceridi, danni alla retina, neuropatia diabetica, opacizzazione del cristallino (cataratta), infezioni difficilmente rimarginabili che possono a loro volta infettarsi e provocare cancrena, etc.
    Oltre all’utilità delle terapie convenzionali mediche, utile è cercare di migliorare lo stile di vita e nutrizionale. l’attività fisica per esempio aiuta i muscoli ad assorbire il glucosio “senza il ricorso dell’insulina”; la stessa attività fisica contribuisce nel lungo periodo a migliorare la sensibilità dei recettori al glucosio. Anche una dieta sana aiuta a migliorare la glicemia; L’iperglicemia da resistenza insulinica spesso è dovuta all’infiammazione, e rimuovere i fattori che generano infiammazione può contribuire a migliorare la glicemia. Aiutare il fegato a rigenerarsi aiuta anche a migliorare la sensibilità glicemica, perché ricordiamoci che la resistenza insulinica in genere colpisce per prima il fegato (steatosi epatica), e se non curata, la resistenza insulinica può gradualmente colpire gli altri tessuti (muscoli). Infine ricordiamoci dello stress; Lo stress libera ormoni iperglicemizzanti ed aumentano la resistenza insulinica. Vivere costantemente nello stress, angoscia, paura oppure essere costantemente in competizione con gli altri, può nel lungo periodo predisporre al diabete-2.
    Infine ricordiamo alcune sostanze naturali che aiutano a migliorare la tolleranza al glucosio; tra questi cito: Il reishi, l’acido alfa-lipoico, la tiamina, il cromo picolinato, i polifenoli, etc.

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