Favismo e Longevità: Come Migliorare la Salute Mettendo a Freno la G6PD?

Favismo e Longevità: Come Migliorare la Salute Mettendo a Freno la G6PD?

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È noto da anni che le popolazioni carenti dell’enzima G6PD sono meno predisposte ad ammalarsi di tumore.

I soggetti carenti di G6PD sono coloro che soffrono di favismo, che è una grave intolleranza alle fave; In alcuni di questi soggetti, anche la semplice inalazione di pollini delle fave gli procura crisi emolitiche.

In Sardegna e nelle popolazioni che si affacciano sulle coste del mar ionio e della Laguna Veneta è molto diffuso il favismo ed è anche noto che tra loro ci sono molti longevi centenari.

Si pensa che se gli individui che soffrono di favismo (carenza di G6PD),” stando alla larga dalle fave”, possono godere di buona salute e di lunga vita; In effetti il Popolo Sardo oltre a vantare una maggiore diffusione del favismo, vanta anche il maggior numero di centenari in Italia e questo forse è da attribuire alla carenza di G6PD.

Il G6PD è un enzima che si attiva quando nella dieta introduciamo molti zuccheri, amidi raffinati e acido citrico e seguiamo uno stile di vita sedentario.

Troppi zuccheri e amidi nella dieta favoriscono l’uscita di acido citrico dai mitocondri, il quale va a bloccare la glicolisi a livello delle Fosfofrutto chinasi (un enzima della glicolisi).

L’acido citrico in eccesso che blocca la glicolisi, dirotta il glucosio verso la via dei pentosio fosfato; Il primo enzima della via dei pentosio fosfato è la G6PD che produce molto NADPH necessario alla sintesi proteica, dei grassi e del colesterolo.

Nelle cellule tumorali la G6PD è molto attiva ed ultimamente è un potenziale bersaglio molecolare nelle terapie anticancro.

Le persone carenti di G6PD, pur abusando un po’ di cibi troppo ricchi di amidi e zuccheri sono meno predisposti a formare eccessi di trigliceridi e colesterolo rispetto alle persone comuni, questo perché le cellule formano meno NADPH necessario per far fronte alla loro biosintesi.

Ecco forse spiegato il perché le popolazioni Sarde che abusano di Pecorino carico di grassi malsani, riescono a mantenersi in buona salute; il merito forse è della diffusione nel loro codice genetico della carenza del G6PD che gli causa il favismo.

Ma le persone normali che non hanno il favismo, come possono ridurre l’attività enzimatica della G6PD?

Semplice!

Riducendo gli eccessi di zuccheri, amidi raffinati, acido citrico e sale; inoltre è bene orientarsi verso una dieta basata su cibi integrali come legumi, cereali integrali, frutta e verdura ed eliminare i cibi spazzatura, come i liquori, le bevande gassate tanto amate dai bambini, dalle patatine fritte, dai prodotti industriali da forno, dallo zucchero anche quello che mettete nella vostra tazza di caffè.

Aiutano a ridurre l’apporto di glucosio nella dieta i minerali alcalini (ad eccezione del sodio), le fibre vegetali, i polifenoli e l’attività fisica aerobica e moderata.

Inoltre per limitare l’attività enzimatica della G6PD, è bene mantenere alti i livelli dell’ormone DHEA che si forma nelle ghiandole surrenali.

Il DHEA è un ormone anche noto per essere antinfiammatorio e antitumorale.

Come potete aumentare il DHEA nell’organismo?

Lo potete fare attraverso una dieta adattogena che rafforza i livelli ormonali nei surreni e l’impiego di certi integratori alimentari adattogeni come il reishi, la Maca, le Bacche di Goji, e il Cordyceps Sinensis.

Una dieta che sembra efficace nel rinforzare gli ormoni surrenalici è la DietaGift del Medico Luca Speciani.

Questa dieta secondo il mio parere dovrebbe contribuire a ridurre l’attività enzimatica della G6PD, per i seguenti motivi:

  1. E’ una dieta adattogena, ossia aumenta la tolleranza allo stress perché contribuisce a rinforzare le ghiandole surrenali a produrre e secernere gli ormoni antistress “cortisolo, aldosterone e DHEA).
  2. Stabilizza e migliora la glicemia; Quindi meno glicemia alta significa meno acido citrico che trasuda dai mitocondri e quindi si previene l’attivazione eccessiva della G6PD (e della via dei pentosio fosfato).

Scritto è Pubblicato dal Tecnologo Alimentare

Dottor Liborio Quinto

 

Riferimenti Bibliografici

  1. Glucose-6-Phosphate Dehydrogenase deficiency and risk of colorectal cancer in Northern Sardinia – Maria P. Dore, et al 4 Novembre 2016 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5591135/
  2. Does G6pd deficiency protect against cancer? A critical review https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1052590/
  3. Glucose-6-Phosphate Dehydrogenase deficiency and cancer in Sardinian Male Population: a case control study – Cocco D., Dessi S., Avataneo G., Picchiri G, Heinemman E. – Maggio 1989. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2706739

 

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Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

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