Gli Antiossidanti delle Olive Nere da Tavola

Gli Antiossidanti delle Olive Nere da Tavola

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L' Oleuropeina

Tra fine estate ed inizio autunno, incominciano a maturare le Olive da tavola. Le olive da tavola vengono dette anche olive dolci perché sono meno amare di quelle da olio e possono essere consumate tal quali, oppure fermentare in salamoia, o salate.

Le olive da tavola si distinguono da quelle da olio per la loro grandezza, per il minor contenuto in olio. Le olive da tavola fanno parte della tradizione culinaria mediterranea e si possono mangiare dopo averle riscaldate leggermente in padella con un goccio di olio.

Mangiare le olive da tavola “riscaldate in padella” è una vera delizia perché forniscono tantissime sostanze fitochimiche a cui si attribuiscono numerose proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.

ATTENZIONE !!!!!!

Una piccola raccomandazione! Per assimilare i polifenoli delle olive, conviene mangiare le olive fresche rosolate in padella con un po’ di olio; Le olive nere salate e curate al sole e le olive nere fermentate in salamoia, perdono gran parte dei polifenoli e svaniscono le proprietà farmacologiche.

Tra i tantissimi polifenoli contenuti nelle olive, merita di essere elogiata l’Oleuropeina;

L’ Oleuropeina è una delle principali sostanze che conferisce il sapore amaro alle foglie e al frutto delle olive; Anche l’olio extravergine di oliva appena estratto ha un sapore amaro per la presenza di oleuropeina che con il passare dei mesi si ossida addolcendo l’olio.

L’oleuropeina ha le seguenti proprietà farmacologiche:

  1. abbassa la pressione
  2. Ipoglicemizzante
  3. riduce i livelli di colesterolo e trigliceridi
  4. Antiinfiammatorio (utile quindi contro l’artrite, il diabete, l’artrosi, malattie autoimmuni, etc)
  5. Antiossidante
  6. Antitumorale
  7. Antimicrobico

Moltissime ricerche condotte in vitro, hanno dimostrato la capacità dell’oleuropeina delle olive di inibire i tumori, attraverso i seguenti meccanismi:

  • Blocco del ciclo cellulare per inibizione della Cyclin D1, Cyclin d2, Cyclin D3, CD4 e CDK6
  • Induzione della P53 “l’angelo custode del DNA”
  • Riduzione della proteina anti apoptotica BCL-2
  • Aumento della proteina mitocondriale BAX che favorisce l’apoptosi
  • Aumento dell’espressione genica della caspasi-9 e caspasi-3 coinvolti nell’apoptosi delle cellule cancerose.

Fonti Bibliografiche consultate

 

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Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

Sono un appassionato di Biologia e Chimica degli Alimenti, e condivido con Voi, il Mio sapere. Chi è interessato a propormi qualcosa, può contattarmi

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