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Molti sono convinti che i cibi contenenti glutine danneggiano la salute attraverso l’alterazione della mucosa intestinale favorendo la comparsa della celiachia e di altre malattie autoimmuni.
Sarà vera questa affermazione?
Forse si! Ma solo su certe persone predisposte geneticamente all’ipersensibilità al glutine.
Quindi l’abuso quotidiano di cibi contenenti glutine (pane, pasta, birra, prodotti da forno, avena, orzo) possono danneggiare la salute solo ai soggetti predisposti geneticamente; Tutti gli altri (la Maggioranza), possono tranquillamente mangiare i cibi contenenti glutine senza subire danni.
Chi sono queste persone predisposte geneticamente ai danni da glutine?
Secondo il medico canadese Jacqueline Lagacé, le persone sensibili ai danni da glutine sono coloro che hanno il complesso di istocompatibilità mutato HLADQ2 o l’HLADQ8.
Chi possiede una di queste mutazioni, presenta il sistema immunitario innato (macrofagi e cellule dentritiche) particolarmente sensibili al glutine;
Le cellule immunitarie di queste persone appena entrano in contatto con il glutine producono citochine infiammatorie che aumentano l’infiammazione ed alterano la permeabilità intestinale. La permeabilità intestinale poi apre la strada allo sviluppo di infiammazioni da cibo e la genesi di patologie autoimmuni.
Detto questo, diciamo che la maggior parte delle persone che non hanno la mutazione HLADQ2 e DQ8, possono mangiare tranquillamente i cibi contenenti glutine;
Gli individui che possiedono una delle due mutazioni sopra elencate, invece dovrebbero limitare il consumo di glutine, in quanto appena mettono in bocca un tozzo di pane o sorso di birra, il glutine entra in contatto con HLADQ2 o DQ8 posti sulla superficie delle cellule dentritiche del cavo orale e del tubo digerente, scatenando l’infiammazione.
Per sapere se si è portatori di una di queste mutazioni “detti anche Polimorfismi”, basta fare il test genetico attraverso l’analisi di un campione di saliva.
Il livello di sensibilità al glutine è più grave per i soggetti che ereditano tali polimorfismi in modo omozigote (da entrambi i genitori), rispetto a quelli che lo ereditano in modo eterozigote (da un unico genitore).
In conclusione:
Il glutine del grano, birra, orzo, pane, e avena non fa male, ma diventa una minaccia pericolosa solo in coloro che sono predisposti geneticamente all’ipersensibilità da glutine, avendo ereditato uno dei due polimorfismi: HLADQ2 e HLADQ8.
Scritto e Pubblicato dal Tecnologo Alimentare
Dottor Liborio Quinto
Fonte Bibliografica
- L’alimentazione Antidolore di Jaqueline Lagancé – curare l’infiammazione cronica con il cibo -Sperling e Kupfer editori. – capitolo 4 Gli elementi chiave della dieta seignalet pg 52 -59.
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