Invecchiamento cerebrale da carenza di plasmalogeni.

Invecchiamento cerebrale da carenza di plasmalogeni.

I plasmalogeni sono un particolare gruppo di fosfolipidi che abbondano nel cervello, nel tessuto nervoso e nel cuore; La carenza sperimentale di plasmalogeni nel cervello degli animali, provoca la riduzione della guaina mielinica dei neuroni e l’infiammazione del tessuto nervoso (astrogliosi e microgliosi).

I plasmalogeni più importante nel cervello umano sono quelli leganti l’etanolammina e l’acido docosaesaenoico (omega-3); I plasmalogeni principali per il cuore sono quelli leganti la COLINA e l’acido docosaesaenoico (omega-3). La colina si forma dall’etanolammina per metilazione; per metilare occorre il SAMe che si forma quando l’organismo possiede sufficienti livelli di vitamina B12 ed acido folico, ossia quando l’omocisteina è nella norma. L’etanolammina invece si forma dalla serina per decarbossilazione e richiede la vitamina B6. Quindi per sostenere la biosintesi dei plasmalogeni possono venire in aiuto le vitamine B6, B12, Acido folico e l’acido grasso Docosaeaenoico abbondante nell’olio di pesce omega-3.

I Plasmalogeni e/o i suoi precursori, vengono normalmente sintetizzati nel fegato e poi esportati in altri tessuti come il cervello a mezzo di lipoproteine. Gli organelli degli epatociti dove normalmente inizia la biosintesi dei plasmalogeni, sono i lisosomi, per poi completarsi nel reticolo endoplasmatico. Disturbi della biogenesi dei lisosomi, porta ad un deficit di plasmalogeni, compromettendo la salute del cervello e del cuore.

Le ricerche (PMC11206883) suggeriscono che la biosintesi dei plasmalogeni nell’uomo è massima fino ai 30 – 40 anni, ed all’età di 70 anni tende a calare bruscamente. La carenza di plasmalogeni è particolarmente accentuata nei malati di Alzheimer e ci sono studi su animali che suggeriscono che l’integrazione alimentare di precursori di plasmalogeni, potrebbero migliorare le funzioni cognitive e motorie sia nei malati di Alzheimer che di Parkinson ed altre malattie neurodegenerative. Anche la salute del cuore potrebbe beneficiare dei precursori dei plasmalogeni, uno degli organi più ricchi di plasmalogeni della colina, mentre nel cervello prevalgono i plasmalogenio dell’etanolammina.

Esistono alimenti ricchi di precursori di plasmalogeni; uno di questi è l’olio di fegato di squalo e l’olio della razza; ma attenti! questi alimenti sono anche ricchi di SQUALENE, precursore del colesterolo, che potrebbe innalzare i livelli di colesterolo nel sangue. Altri alimenti che contengono modeste quantità di PLASMALOGENI, sono gli alimenti ricchi di fosfolipidi, come l’ascidia di mare, le cape sante, le uova di riccio di mare, la Bottarga (uova di pesce), il caviale ed i tuorli d’uovo di gallina (ma in tracce poco significative). Inoltre per sostenere la biosintesi di plasmalogeni, sono necessari gli omega-3, in particolare l’acido grasso DHA (acido docosaesaenoico), che è normalmente esterificato sulla molecola del plasmalogeno “in posizione-2”, nonchè della Vitamina B6 necessaria per la decarbossilazione della serina per formare l’etanolammina che funge da testa polare dei plasmalogeni dei cervello. Utilissimi sono anche le vitamine B12, la Vitamina C (acido L-ascorbico) e acido folico; La B12, la vitamina C e l’acido folico aiutano a formare la N-acetil-carnitina necessaria ai lisosomi per importare gli acidi grassi e sintetizzare i plasmalogeni. Per approfondire sulla biosintesi della Carnitina, leggere il mio articolo “Vitamina C precursore della Carnitina“. La Carnitina può anche essere integrata direttamente con supplementi nutraceutici.

Infine segnalo che alcune aziende come l’americana GRAY SPACE ha sviluppato dei brevetti farmaceutici che promuovono la biosintesi dei plaslalogeni e sembrano dare dei buoni risultati per la cura delle malattie neurodegenerative allo stadio iniziale come il Parkinson e l’Alzheimer; per approfondire, leggere il mio articolo: La Vitamina B12 aumenta i plasmalogeni.

Ma in breve, quali sono le funzioni dei plasmalogeni?

  1. I Plasmalogeni partecipano alla fluidità di membrana
  2. I plasmalogeni grazie al loro legame vinilico, proteggono le membrane cellulari dallo stress ossidativo; pertanto i neuroni impoveriti di plasmalogeni diventano vulnerabili allo stress ossidativo ed il tessuto cerebrale diventa cronicamente infiammato.
  3. I Plasmalogeni promuovono la capacità delle membrane cellulari di fondersi; questo permette la fusione delle mmbrane cellulari delle terminazioni sinaptiche di consentire l’esocitosi delle vescicole che trasportano i neurotrasmettitori, consentendo la comunicazione sinaptica. La carenza di plasmalogeni, rende difficile la liberazione di neurotrasmettitori nelle sinapsi.
  4. I plasmalogeni migliorano la capacità dei macrofagi e delle cellule natural Killer di Fagoocitare batteri, e detriti cellulari. La carenza di plasmalogeni, rende i macrofagi poco propensi a fagocitare detriti e cellule estranee, aumentando i tempi delle risoluzioni delle infiammazioni, e ciò potrebbe spiegare l’incremnto della microgliosi e della infiammazione cerebrale nei anziani.
  5. I Plasmalogeni consentono ai mitocondri di fondersi, dividersi, di eliminare i mitoocndri difettati (mitofagia), e promuovere la biogenesi mitocondriale. infatti i plasmalogeni che si concentrano nelle membrane dei mitocondri, conferiscono la proprietà a quetsi organelli, di fondersi, dividersi, venire inglobati nei fagosomi (mitofagia) o di crecere (biogenesi mitocondriale). Per approfondire l’argomento su plasmalogeni e mitocondri, leggere il mio articolo: Plasmalogeni e longevità mitocondriale.

Fonte Bibliografica

Navolokin N, Adushkina V, Zlatogorskaya D, Telnova V, Evsiukova A, Vodovozova E, Eroshova A, Dosadina E, Diduk S, Semyachkina-Glushkovskaya O. Promising Strategies to Reduce the SARS-CoV-2 Amyloid Deposition in the Brain and Prevent COVID-19-Exacerbated Dementia and Alzheimer’s Disease. Pharmaceuticals (Basel). 2024 Jun 16;17(6):788. doi: 10.3390/ph17060788. PMCID: PMC11206883.

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Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

Sono un appassionato di Biologia e Chimica degli Alimenti, e condivido con Voi, il Mio sapere. Chi è interessato a propormi qualcosa, può contattarmi

4 Risposte a “Invecchiamento cerebrale da carenza di plasmalogeni.”

  1. Plasmalogeni: I Fosfolipidi della longevità
    Quando l’organismo perde la capacità di sintetizzare plasmalogeni, l cuore, il cervello ed il sistema immunitario incominciano ad indebolirsi ed a funzionare male. Nel cervello dei malati di Parkinson ed Alzheime, per esempio i livelli di Plasmalogeni all’interno delle membrane, sono molto bassi. Ci sono intensi studi che dimostrano che l’integrazione alimentare o parentale con Plasmalogeni, tendono ad invertire queste malattie neurodegenerative. Esistono die brevetti di farmaci precursori dei plasmalogeni che potrebbero in futuro essere impiegati per curare negli stadi iniziali il Parkinson è l’Alzheimer è una di queste aziende è la GRAY-SPACE.
    Ci sono studi che dimostrano che la biosintesi dei plasmalogeni è max a 30 -40 anni, e che dopo questa età, la loro biosintesi tende a calare, fino a precipitare bruscamente intorno ai 70 anni d’età; guarda caso l’età dei 70 anni, molte persone accelerano il processo di invecchiamento bruscamente, vedendosi invecchiare biologicamente da un anno all’altro. Sarà colpa della carenza di plasmalogeni?
    I Plasmalogeni svolgono numerose funzioni: Regolano la fluidità di membrana; Grazie al loro grppo vinilico, rendono le membrane resistenti allo stress ossidativo; I plasmalogeni forniscono alle cellule ed ai mitocondri la propretà di fondersi, promuovere la fagocitosi, l’esocitosi, l’endocitosi, la comunicazione sinaptica, il movimento ameboide tipico delle cellule immunitarie chiamate macrofagi. I Plasmalogeni rendono l’organismo resistente alle infezioni ed alle cellule tumorali; migliorano la salute del sistema nervoso, attraverso una migliore formazione della guaina mielinica ed alla produzione di vescicole che trasportano per esocitosi i neurotrasmettitori nelle sinapsi.
    Chi produce i plasmalogeni?
    La maggiore biosintesi dei plasmalogeni avviene nel fegato; il fegato sintetizza i plasmalogeni a partire dal diidrossiacetonfosfato (un intermedio della glicolisi), che viene successivamente assemblato con un alcole grasso sottoposto successivamente a desaturazione, nonché esterificato in posizione 2 con acido arachidonico o acido docosaesaenoico, mentre in posizione-3 mediante legame di estere fosforico, si lega alla etanolammina o alla colina.
    Per essere più tecnici, la biosintesi dei plasmalogeni avviene all’interno dei lisosomi degli epatociti è richiede la vitamina C, l’acido arachidoico o il DHA, un alcole grasso, ottenuto per riduzione enzimatica da un aldeide grassa reduttasi FAR-1, dalla carnitina, dal SAMe, dall’acido folico, dalla B12 e B6.
    Recenti studi suggeriscono che l’invecchiamento del cervello, del sistema immunitario e del cuore dipendano anche dall’esaurimento dei plasmalogeni. I plasmalogeni sono fosfolipidi di membrana aventi come caratteristica unica, un gruppo vinilico, che li rende degli ottimi antiossidanti che rendono le membrane cellulari delle cellule resistenti allo stress ossidativo. La Carenza di questi fosfolipidi nelle membrane cellulari, rende le cellule vulnerabili allo stress ossidativo.

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