Ipoclorito di Sodio e Infiammazione

Formiamo Ipoclorito di Sodio quando siamo Infiammati

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La varechina è un potente disinfettante ed ossidante, utilizzato per la pulizia delle abitazioni, per la potabilizzazione delle acque, la clorazione delle acque delle piscine e per il bucato.

La varechina è molto ossidante! A piccole concentrazione ossida ed uccide qualsiasi microorganismo ed è un veleno potentissimo per piante, funghi ed animali.

Se accidentalmente delle gocce di varechina finiscono sulle mani, provoca irritazione; La varechina non va mai mescolata con altri detersivi e sostanze, perché può scatenarsi una reazione chimica pericolosa che porta alla formazione di cloro gassoso; il cloro gassoso Cl2 se inalato può provocare la morte.

Ma la varechina cosa è?

La varechina è una soluzione acquosa contenente ipoclorito di sodio; L’acqua contenente una certa percentuale di ipoclorito di sodio viene chiamata varechina.

L’ipoclorito di sodio è una sostanza altamente ossidante, quindi è un potentissimo radicale libero che ossida e denatura qualsiasi sostanza organica che incontra.

Ora rimarrete stupiti nel sapere che un po di varechina (ipoclorito di sodio), si può formare spontaneamente nei tessuti infiammati del corpo umano.

Il principale componete della varechina (l’ipoclorito di sodio), può formarsi anche dentro il nostro corpo, come sostanza di difesa contro virus, batteri.

A produrre ipoclorito di sodio sono alcune cellule immunitarie: i neutrofili ed i macrofagi;

Le cellule immunitarie fin quanto sono tranquille ed a riposo, non producono ipoclorito di sodio, ma quando si manifesta un trauma o un infezione, si dirigono verso la zona infiammata e producono i radicali liberi, compreso il micidiale ipoclorito di sodio.

L’Ipoclorito di sodio, ossida tutto quello che incontra: Come sostanza è terribile!!!

Una infiammazione di basso grado all’interno dei vasi per esempio produce radicali liberi e ipoclorito di sodio che ossidano le pareti dei vasi, irrigidendoli ed invecchiandoli. Produrre un po, contribuisce alla guarigione delle malattie infettive, ma produrne assai accelera l’invecchiamento, e l’ipoclorito di sodio è al pari dello ione superossido, il radicale libero più nocivo dell’organismo.

Chi ha l’abitudine di condurre un cattivo stile di vita e nutrizionale, ha un sistema immunitario più sollecitato a produrre radicali liberi ed ipoclorito di sodio, accelerando l’invecchiamento dell’organismo.

Chi è obeso, tende ad avere il tessuto adiposo infiltrato da leucociti, “proprio come un dente malato”, che producono radicali liberi e ipoclorito di sodio, favorendo tutta una serie di malattie cronico-degenerative; ecco perché bisogna dimagrire.

Ma come fanno i Neutrofili e Macrofagi a produrre l’ipoclorito di sodio contenuto anche nella comune varechina?

Lo fanno attraverso l’espressione genica di un enzima che prende il nome di Mieloperossidasi indicato con la sigla MPO, e riconosciuto con il codice numerico internazionale EC 1.11.2.2.

Ogni enzima ha un suo codice numerico identificativo, e quello della mieloperossidasi che produce ipoclorito di sodio, ha il codice EC 1.11.2.2.

La mieloperossidasi trasforma l’acqua e il cloro nel potentissimo ipoclorito di sodio, ed appena si forma, ossida e distrugge tutto quello che incontra. Se volete prevenire l’invecchiamento cellulare, dovete cercare di ridurre al minimo la formazione di mieloperossidasi, questo lo potete fare attraverso uno stile di vita corretto ed una alimentazione sana, finalizzata a ridurre al minimo i radicali liberi.

Inoltre possono essere utili alcuni integratori alimentari e sostanze vegetali antinfiammatorie. Molti polifenoli per esempio, sembrano essere in grado di ridurre la formazione dell’ipoclorito di sodio, attraverso l’inibizione della Mieloperossidasi.

Tra i rimedi naturali più efficaci nel ridurre la formazione di ipoclorito di sodio, abbiamo la curcumina contenuta nella curcuma longa: i curcuminoidi sembrano essere in grado di ridurre la formazione della mieloperossidasi, sia attraverso una azione diretta verso l’enzima e sia indiretta attraverso l’inibizione dell’infiltrazione leucocitaria all’interno del tessuto infiammato.

Fonte Bibliografica

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Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

Sono un appassionato di Biologia e Chimica degli Alimenti, e condivido con Voi, il Mio sapere. Chi è interessato a propormi qualcosa, può contattarmi

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