Latte di Riso e Glicemia

Latte di Riso e Glicemia

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Una sana alternativa al latte di mucca sono i latti vegetali prodotti dai semi.

Tra i latti vegetali in commercio abbiamo il latte di mandorla, il latte di soia, il latte di avena, quello di noce, nocciola e riso.

Il latte di riso insieme a quello di soia, sono i più consumati, ma come vedremo tra poco, sono i meno indicati per la dieta dell’obeso e del diabetico.

Il latte di riso ha il vantaggio di essere poco allergizzante, perché non contiene ne glutine e ne nichel, ed ha un sapore molto buono;

Chi è allergico o intollerante al glutine, al nichel e alla frutta secca a guscio, può consumare tranquillamente il latte di riso, facendo però attenzione a ciò che viene riportato in etichetta.

Il suo colore è di un bel bianco; l’esposizione del latte di riso all’aria per qualche giorno gli modifica il colore che da bianco tende a diventare leggermente rosa a causa dei polifenoli incolori che ossidandosi tendono a sviluppare colore rosso con retrogusto amarognolo.

Nonostante il suo delizioso sapore e l’assenza di allergeni, il latte di riso è inadatto in chi segue diete dimagranti e/o ha il diabete mellito di tipo 2.

Il latte di riso è povero di calorie (appena 47 Kcal), eppure può favorire il sovrappeso e far schizzare in alto la glicemia.

Il latte di riso contiene circa 9,42 – 10 g di carboidrati su 100 ml; I carboidrati del latte di riso sono rappresentati da amido; l’amido del latte di riso è molto pericoloso per il diabetico, perché provoca iperglicemia molto peggio degli amidi di altri cereali.

Il Motivo dipende dalla prevalenza del’ amilopectina rispetto all’ amilosio contenuti nel granulo di amido del riso; Quando nei granuli di amido, prevale l’amilopectina sull’amilosio, l’alimento sviluppa iperglicemia, e l’amido di riso rispetto a quello di altri cereali è ricco di amilopectina.

L’amido contenuto nei legumi invece è a basso impatto glicemico, perché prevale l’amilosio rispetto all’amilopectina.

Dunque il latte di riso è ricco di amido ad alto indice glicemico, per l’elevata presenza di amilopectina.

Nonostante il basso apporto calorico, bersi un bicchiere di 200 ml di latte di riso sviluppa un carico glicemico abbastanza alto, pari all’incirca a 16,20 g di glucosio.

Cosa significa dire che 200 ml sviluppa circa 16,20 g di carico glicemico?

Significa dire che 200 ml di latte di riso, sviluppa una curva glicemica simile a quella sviluppata dall’assunzione di 16,20 g di glucosio puro.

Adesso Vi faccio vedere come si calcola il carico glicemico;

Per calcolare il carico glicemico di un bicchiere da 200 ml di latte di riso, ho bisogno dei seguenti dati:

  1. Indice glicemico indicato con IG che nel latte di riso è IG = 86
  2. concentrazione di carboidrati, indicato con il simbolo [z] che nel latte di riso è di [z] = 9,42 g/100 ml
  3. Volume di latte ingerito, indicato con V; nel caso di un bicchiere di latte, V = 200 ml

Adesso applichiamo la formula del Carico glicemico

Carico Glicemico = (IG x [Z] x V)/100

Inseriamo i dati nella formula:

Carico glicemico = (86 x [9,42 g/ 100 ml] x 200 ml)/ 100

fate i calcoli ed otterrete un carico glicemico abbastanza alto di 16,20 g di glucosio, pari a quello sviluppato da un pacco da 35 g di Crakers.

Se desiderate dimagrire e mantenere stabile la glicemia, il latte di mandorla è quello più indicato; Possiede un Indice glicemico IG = 25, bassissimo rispetto a quello del riso IG = 86. inoltre il latte di mandorla è più povero di carboidrati e più ricco di proteine e acidi grassi salutari. A Voi la scelta!

 

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Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

Sono un appassionato di Biologia e Chimica degli Alimenti, e condivido con Voi, il Mio sapere. Chi è interessato a propormi qualcosa, può contattarmi

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