Le Vitamine B contribuiscono a tenere bassa la pressione

Le Vitamine B contribuiscono a tenere bassa la pressione

Le Vitamine B contribuiscono a tenere bassa la pressione

Per info sulle VitamineCONTATTI

Alcuni lavori presenti nella letteratura scientifica suggeriscono che la carenza di alcune vitamine del gruppo B (in particolare B2 (riboflavina), B6, B9 (acido folico) e B12), possono contribuire all’innalzamento della pressione arteriosa. Per esempio, il lavoro scientifico del Professor Ruru Liu et al del 2017, intitolato: Effetto delle vitamine del gruppo B della dieta sull’ipertensione, suggerisce che la carenza di vitamina B6 può favorire l’ipertensione.

Infatti se riflettiamo un pochino, la vitamina B6 è necessaria per la biosintesi del ferro-eme, un cofattore indispensabile per il funzionamento dell’enzima eNOS produttore di Ossido Nitrico “gas ipotensivo – vasodilatatore”. La vitamina B6 è anche coinvolta nella trasformazione del neurotrasmettitore eccitatorio GLUTAMMATO nel neurotrasmettitore rilassante GABA (acido gamma-amminobutirrico); la carenza di vitamina B6 può provocare un accumulo di GLUTAMMATO nei neuroni, provocando ansia, irritabilità che a loro volta innalzano la pressione.

La vitamina B6 è infatti il cofattore della GLUTAMMATO DECARBOSSILASI, l’enzima che trasforma il glutammato in GABA.

La Carenza di vitamina B6 è anche indispensabile per la via della chinurenina, perché aiuta a formare l’acido chinurenico che è un antagonista del recettore del glutammato “il recettore NMDA”, attenuando l’azione eccitotossica del glutammato. Anche in questo caso la carenza di Vitamina B6, impedisce la conversione della chinurenina in acido chinurenico, aumentando l’azione eccito-stimolante del glutammato, che può favorire stress, ansia e innalzamento della pressione.

La vitamina B6 è il cofattore della Chinurenina amminotrasferasi (EC2.6.1.7), responsabile della conversione della chinurenina in acido chinurenico e della chinureninasi (EC3.7.1.3).

La vitamina B6 è indispensabile anche per il funzionamento della SERINA RACEMASI (EC 5.1.1.10), che converte in modo reversibile la L-SERINA in D-SERINA nel cervello. La D-SERINA è un agonista del recettore cerebrale del glutammato NMDA, e quindi un suo eccesso può avere effetti dannosi su ansia e irritabilità, favorendo l’aumento della pressione arteriosa.

Un altro lavoro scientifico suggerisce che la carenza di acido folico e vitamina B12 possono essere responsabili dell’ipertensione, e che l’integrazione di queste vitamine potrebbero contribuire a stabilizzare la pressione.

Il titolo di questo lavoro del Professor Yuya Tamai, et al 2011 è: L’assunzione dietetica di vitamina B12 e acido folico è associato ad un abbassamento della pressione sanguigna nei bambini in etàà prescolare giapponesi.

Secondo il lavoro di questi ricercatori, una maggiore assunzione di acido folico e vitamina B12 nei ragazzini giapponesi è associato ad una pressione sanguigna più bassa; in effetti se ci riflettiamo bene, l’acido folico e la vitamina B12 partecipano al ciclo dell’omocisteina e dei folati e tengono bassa l’omocisteina, una sostanza che danneggia i vasi sanguigni. Inoltre l’acido folico è il precursore del BH4 “tetrabiopteridina”, necessaria a far funzionare l’enzima eNOS produttore di ossido nitrico endoteliale, un gas che provoca la vasodilatazione e l’abbassamento della pressione. Quando l’acido folico è insufficiente e il BH4 cala, l’enzima eNOS si disaccoppia, ed invece di produrre Ossido Nitrico, produce Ione superossido che danneggia ed irrigidisce le arterie predisponendo a innalzamento della pressione e incidenti vascolari.

Quindi vale la pena tenere sotto controllo l’omocisteina attraverso la supplementazione di B12 e acido folico anche al fine di contribuire ad attenuare la pressione arteriosa.

Infine esiste un lavoro della ricercatrice Helee McNulty, et al 2014, intitolato: La Riboflavina abbassa la pressione sanguigna nelle persone ipertese con genotipo MTHFR 677TT.

L’enzima MTHFR è coinvolto nel ciclo dell’omocisteina e dei folati, ed un suo difetto genetico rende sensibili alla carenza di acido folico. Tra le mutazioni genetiche del MTHFR, quella MTHFR677T detto anche polimorfismo MTHFR termolabile, è sensibile anche alla carenza di vitamina B2 (riboflavina), ed una supplementazione di Vitamina B2 associata ad acido folico, contribuisce a migliorare il suo funzionamento e a mantenere bassa l’omocisteina, consentendo un miglioramento della pressione arteriosa.

NB! Presenza di qualche Link di affiliazione IconA

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

Sono un appassionato di Biologia e Chimica degli Alimenti, e condivido con Voi, il Mio sapere. Chi è interessato a propormi qualcosa, può contattarmi

Verified by MonsterInsights