L’Incubo dell’ Antibiotico Negli Alimenti
Gli antibiotici sono farmaci utilizzati da medici e veterinari per combattere le infezioni batteriche che colpiscono l’uomo e gli animali.
Gli antibiotici servono per uccidere i batteri, ma non i virus; quindi gli antibiotici sono inutili per curare le influenze virali ed i raffreddori.
Negli allevamenti di galline ovaiole, pollame, maiali, e mucche da latte, si fa grande uso di antibiotici.
Gli animali allevati in ambienti affollati ed in condizioni poco igieniche, spesso sono vittime di Infezioni batteriche, ed il veterinario interviene con la somministrazione di antibiotici.
Gli antibiotici aiutano a guarire le malattie batteriche; grazie agli antibiotici, il numero di decessi per infezioni batteriche (polmoniti, setticemie, peritoniti), sono molto basse. Quando non esistevano gli antibiotici, anche una ferita infetta, poteva condurre a morte; Oggi grazie agli antibiotici, le infezioni batteriche sono molto semplici da gestire.
Il problema dell’uso degli antibiotici e che se vengono usati in grandi quantità su animali e esseri umani, questi nel tempo perdono efficacia perché i microbi imparano a resistere al farmaco, e le case farmaceutiche sono costrette a brevettare nuovi antibiotici per curare le infezioni.
Bisogna prestare molta cautela anche nel gettare il contenitore vuoto dell’antibiotico nella spazzatura. Chi usa antibiotici, non dovrebbe disperdere il contenitore nell’ambiente, ma buttarlo in apposito recipiente gestito dalle farmacie al fine di prevenire la formazione di ceppi batterici antibiotico – resistenti.
Antibiotici negli alimenti …
L’essere umano “senza saperlo”, ingerisce involontariamente antibiotici con gli alimenti, in particolare con quelli di origine animale.
Di regola gli animali a cui sono stati somministrati degli antibiotici, devono aspettare qualche settimana prima di essere macellati, in modo tale da dare il tempo alle loro carni di smaltire l’antibiotico.
I maiali appena trattati con antibiotici non possono essere macellati; Bisogna attendere un certo numero di giorni, in modo che le loro carni siano prive di antibiotici.
Il consumatore che mangia una bistecca di maiale o il petto di pollo contenenti residui di antibiotici, danneggia la flora batterica intestinale. I residui di antibiotici accidentalmente presenti nelle carni, sono una vera e propria bomba biologica contro i microbi intestinali del consumatore.
Gli studi indicano che l’abuso di antibiotici sia come farmaci e sia come residui nei prodotti alimentari, possono predisporre il consumatore all’obesità e alla permeabilità intestinale.
Pollame, carni bovine, suine, latte e uova possono contenere residui di antibiotici, creando problemi al consumatore e alla salute pubblica.
Antibiotici nel Latte.
Il Latte può contenere tracce di antibiotici, quando la mammella della mucca si ammala di mastite; la mastite è una infezione batterica della mammella, ed il veterinario interviene somministrando antibiotici. Il latte di queste mucche non deve assolutamente essere destinata alla produzione di latte e formaggi, perché:
- Il latte non deve contenere assolutamente antibiotici, per non arrecare danno al consumatore.
- Il latte destinato all’industria dei Yogurt, formaggi e latticini non deve contenere antibiotici perché impedirebbe al latte di fermentare e trasformarsi nei rispettivi prodotti caseari.
Il latte per essere trasformato in formaggio, latticino o Yogurt deve subire un processo noto come fermentazione lattica. La fermentazione lattica è svolta dai batteri lattici che sono molto sensibili agli antibiotici; bastano piccoli residui di antibiotici nel latte per impedire ai batteri lattici di trasformare il latte in yogurt e formaggi.
Le aziende dei formaggi e degli Yogurt, prima di acquistare il latte dai commercianti, controllano attentamente con le analisi se ci sono antibiotici. Bastano anche pochi litri di latte contaminato da qualche tipo di antibiotico, miscelato con tonnellate di latte buono, per rovinare l’intera produzione di formaggi e yogurt.
Il latte non riesce a trasformarsi in formaggio e yogurt se sono presenti anche piccole quantità di antibiotico. Chi consuma abitualmente latticini e yogurt, può preoccuparsi di tutto, ad eccezione della presenza di antibiotici; è Impossibile che ci siano antibiotici nei latticini e Yogurt.
In alcuni formaggi è consentito per legge, l’uso di un antibiotico come conservante alimentare “la Piramicina”, ma è consentito solo superficialmente sulla crosta.
Antibiotici nei prodotti Carnei.
Anche la carne può contenere antibiotici; Di regola per legge non dovrebbero esserci residui di antibiotici, ma ce sempre il rischio che qualcosa sfuggi ai controlli.
La carne di maiale destinata alla produzione di salumi stagionati e salami però deve essere priva al 100% di antibiotici. Infatti se ci sono antibiotici nella carne di maiale, questa non riesce a trasformarsi in salame, salsiccia e/o soppressata.
Se ci sono residui di antibiotici, la coscia di maiale destinata alla produzione di prosciutto crudo andrebbe incontro a putrefazione.
Se ci sono residui di antibiotici nella pancetta fresca di maiale, questa non potrebbe essere trasformata in pancetta stagionata, perché andrebbe in putrefazione.
Il discorso degli antibiotici nella carne per la produzione di insaccati e salumi stagionati è identico a quello del latte destinato alla produzione di formaggi e yogurt.
Cosa hanno in comune Gli Yogurt ed i formaggi con gli insaccati?
Hanno in comune la fermentazione lattica. Sia la carne trita fresca di maiale racchiusa nel budello e sia il latte per essere rispettivamente trasformati in salame e yogurt ( o formaggio), devono essere fermentati dai batteri lattici; la presenza anche di piccoli residui di antibiotici nella carne e latte, impedisce lo sviluppo di batteri lattici ed il latte e la carne trita invece di fermentare imputridiscono.
Quindi cari lettori!
Mentre nel latte fresco e nelle carni è possibile che ci sia qualche residuo di antibiotico sfuggito ai controlli sanitari, nei salumi stagionati, negli insaccati, nello yogurt e latticini è quasi impossibile che ci siano.
Tecnologo Alimentare
Dottor Liborio Quinto
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