Il Microbioma Vittima dei Conservanti

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La flora batterica intestinale è costituita da circa 1,5 kg di microorganismi che collaborano insieme con il nostro organismo per garantire salute, benessere, buona forma fisica e vigilanza immunitaria.

Questi abitanti del nostro intestino risentono molto di ciò che introduciamo e si modificano.

I microorganismi intestinali sono molto sensibili ai conservanti presenti negli alimenti industriali.

I conservanti sono sostanze chimiche inserite negli alimenti al fine di aumentare la conservazione del prodotto nel tempo ed impedire che i microorganismi li degradano.

I conservanti chimici vengono messi negli alimenti confezionati al fine di prevenire lo sviluppo dei microrganismi dannosi per gli alimenti e potenzialmente pericolosi per l’uomo (batteri delle tossinfezioni alimentari).

Gli alimenti senza conservanti, come la carne fresca del macellaio, il latte o una spremuta di frutta, si guastano nel giro di pochi giorni, perché su di essi sviluppano i microorganismi che decompongono o fermentano l’alimento.

Aggiungendo conservanti chimici, i batteri sugli alimenti non possono sviluppare e si allungano i tempi di conservazione del prodotto.

Ora viene spontanea la domanda:

Se i conservanti aggiunti agli alimenti, sono tossici ai microorganismi, possono anche danneggiare la flora batterica intestinale?

La risposta è si!

I cibi ricchi di conservanti, distruggono o danneggiano i microorganismi della flora batterica intestinale, favorendo le disbiosi intestinali.

Chi mangia troppi cibi ricchi di conservanti possiede una flora batterica intestinale alterata quasi paragonabile a chi si sottopone ad una terapia antibiotica.

Ce tantissima gente che consuma tutti i giorni, cibi ricchi di conservanti; ciò spiega l’aumento delle malattie autoimmuni e allergiche legate all’alterazione della flora batterica intestinale e della permeabilità intestinale.

Ogni volta che buttate in bocca un cibo ricco di sorbati, nitrati, anidride solforosa, alcol, propionati, etc, la microflora ne risente alterando le funzioni intestinali.

Poiché la forma fisica dipende in parte anche dalla qualità della microflora batterica intestinale, l’abuso di cibi ricchi di conservanti può spiegare in parte l’epidemia di obesità tra i bambini e gli adolescenti amanti di patatine, snack, gelati e cibi spazzatura.

Anche i bevitori di vino tendono ad avere una microflora batterica intestinale alterata; alcol e anidride solforosa (un conservante del vino e della frutta secca dolce), uccidono e danneggiano i batteri lattici intestinali contribuendo ad alterare la microflora intestinale.

Chi ama il vino, dovrebbe scegliere vino di qualità con pochi solfiti (anidride solforosa); i vini di scarsa qualità sono molto dannosi all’intestino a causa dell’elevata presenza di anidride solforosa. Un sorso di vino ricco di anidride solforosa stermina numerosi batteri intestinali generando disbiosi. È da pazzi bere vino eccessivamente solfitato.

Comunque bisogna dire che anche se il vino è di qualità e non contiene troppi solfiti, al fine di garantire la buana salute dei batteri intestinali è bene limitarsi al consumo di un bicchiere di vino durante i pasti, al fine di non traumatizzare troppo i fermenti lattici intestinali dall’azione tossica dell’alcol.

Per correggere la flora batterica intestinale cosa è consigliabile fare?

Il miglior consiglio è limitare i cibi ricchi di conservanti;

Poi sarebbe bene integrare la dieta con un buon integratore alimentare probiotico; se sei interessato ad essere orientato sulla scelta di un buon probiotico, potete scrivermi su contatti e vi fornirò la scheda tecnica del Probios.

Scritto & Pubblicato dal

Tecnologo Alimentare Dottor Liborio Quinto

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Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

Sono un appassionato di Biologia e Chimica degli Alimenti, e condivido con Voi, il Mio sapere. Chi è interessato a propormi qualcosa, può contattarmi

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