Neuroinfiammazione & Alimentazione

Neuroinfiammazione e Alimentazione

Di seguito scrivo un mio personale parere sul ruolo dell’infiammazione silente, nell’innescare le malattie del cervello (neuroinfiammazione).

So che l’Infiammazione sistemica favorisce la permeabilità intestinale; le giunture strette degli enterociti si aprono e lasciano passare le endotossine batteriche nel sangue…

So anche che l’infiammazione rende permeabili i vasi sanguigni, tra cui anche quelli della “barriera emato-encefalica” che protegge il cervello dalle neurotossine. So anche che le cellule dell’endotelio della barriera emato-encefalica ha le stesse giunture strette della mucosa intestinale.

la barriera emato-encefalica quando è integra, protegge il cervello dalle Neurotossine; l’infiammazione sistemica oltre ad aprire le giunture strette della mucosa intestinale, apre anche quelle della barriera emato-encefalica, generando neuroinfiammazione.

L’infiammazione cerebrale innescata dalla permeabilità intestinale, potrebbe aprire la strada a malattie neurologiche, come: autismo, malinconia, depressione, schizzofrenia, emicranie, malattie demielizzanti, alzheimer, Parkinson, etc.

Riducendo l’Infiammazione silente attraverso una dieta e stile di vita sano, una dieta mirata al controllo delle infiammazioni da cibi, e l’uso di specifici integratori antinfiammatori, può contribuire a migliorare l’integrità della mucosa intestinale e della barriera emato-encefalica, aiutando il cervello a funzionare meglio.

È probabile che certe infiammazioni da cibo come l’intolleranza al glutine “gluten sensivity”, l’intolleranza ai cibi lievitati, o a quelle delle proteine del latte o del solfato nichel, possono contribuire ad alterare la permeabilità della barriera emato-encefalica, permettendo l’ingresso nel cervello di citochine e neurotossine che infiammano il cervello.

Un cervello infiammato, rende stanchi, spossati, depressi, fino addirittura a favorire la comparsa di vere e proprie malattie neurologiche.

Ciò spiega il perché la cattiva alimentazione, lo stress e lo scorretto stile di vita influenzino negativamente l’umore e ci predispongono a mal di testa e turbe psichiche.

Fumo, alcol, zucchero eccessivo, iperglicemia, sedentarietà, disbiosi intestinali, allergie alimentari (gluten sensivity), infezioni (anche raffreddori), eccessiva attività fisica, contribuiscono a peggiorare l’umore e le prestazioni mentali, perché con il loro contributo infiammatorio, vanno ad incrementare la permeabilità della barriera emato-encefalica, aumentando l’infiammazione cerebrale.

Fonte Bibliografica consultata

The blood brain barrier in systemic inflammations – science direct https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0889159116300551

 

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Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

Sono un appassionato di Biologia e Chimica degli Alimenti, e condivido con Voi, il Mio sapere. Chi è interessato a propormi qualcosa, può contattarmi

Una risposta a “Neuroinfiammazione & Alimentazione”

  1. ’influenza del microbiota intestinale nella regolazione dell’umore e della cognizione

    Problemi da irritabilità, depressione, disturbi alimentari nervosi: la serotonina è un neurotrasmettitore responsabile del controllo di un importante gruppo di funzioni neuro-psichiche e la sua sintesi dipende in maniera importante da ciò che introduciamo all’interno del nostro organismo. Con questo articolo voglio parlarvi dell’influenza del triptofano della dieta in merito ciò e all’influenza dell’asse intestino-cervello come collegamento tra i centri emozionali e cognitivi del cervello con il funzionamento periferico del tratto digestivo. Buona lettura!
    Come ci ricorda la biochimica della nutrizione, il triptofano è un aminoacido essenziale presente in molti alimenti a base di proteine, come alcuni cereali integrali a spiga, i legumi della categoria rossa, le uova, le frattaglie, le carni e i latticini. Il triptofano è l’unico precursore della serotonina prodotta a livello periferico e centrale. La sintesi di serotonina si verifica nella periferia all’interno dei neuroni dell’intestino e delle cellule enterocromaffine e centralmente all’interno dei neuroni del rafe nel tronco cerebrale. Affinché ci sia la produzione di serotonina a livello centrale, il triptofano deve prima accedere al sistema nervoso centrale (SNC) attraverso la barriera emato-encefalica. Dopodiché, la serotonina modula una vasta gamma di funzioni tra cui il sonno, il controllo dell’appetito e della temperatura, dell’umore e della cognizione.
    Come discutiamo sempre a proposito per la sua importanza, l’asse cervello-intestino è un sistema bidirezionale di comunicazione tra il cervello e il tratto gastrointestinale, che non solo collega il controllo delle produzioni endocrine in relazione a ciò che accade a livello gastro-intestinale, ma collega anche i centri emozionali e cognitivi del cervello con il controllo periferico e la funzione dell’intestino. La serotonina è un elemento chiave di questo asse, che agisce come un neurotrasmettitore nel sistema nervoso centrale e nel sistema nervoso enterico presente nella parete dell’intestino. Inoltre, la serotonina è prodotta da cellule endocrine e agisce come un ormone paracrino nell’intestino e come un ormone endocrino, trasportato attraverso il sangue legato alle piastrine. Il suo ruolo di ormone agisce collegando le due estremità dell’asse cervello-intestino e ha effetti sistemici come la densità ossea e il metabolismo.
    Come ci ricordano ancora gli studi della fisiologia della nutrizione, la produzione di serotonina centrale rappresenta solo il 5% della sintesi totale di serotonina, con la stragrande maggioranza della serotonina prodotta nella periferia. La sintesi periferica si verifica in tessuti come l’osso, le ghiandole mammarie, il pancreas, ma l’epitelio gastrointestinale è di gran lunga la più grande fonte. Invece, le cellule enterocromaffine nell’epitelio gastrointestinale rappresentano circa il 90% di tutta la sintesi di serotonina.
    L’influenza del microbiota intestinale sul comportamento sta diventando sempre più evidente, così come l’estensione degli effetti sul metabolismo del triptofano e della serotonina. Esso, che si trova principalmente nell’intestino crasso, ma anche in tutto il tratto gastrointestinale si trovano piccoli numeri, contribuisce a funzioni come la risposta immunitaria e la regolazione degli ormoni e si sta dimostrando fondamentale per il mantenimento dell’omeostasi e della salute. Esiste una regolazione del triptofano e della serotonina nell’intestino da parte del microbiota residente e studi recenti mostrano che la corretta composizione del microbiota intestinale modula positivamente i livelli di triptofano e serotonina e modifica il comportamento centrale di ordine superiore.
    Cosa ci fa capire questo? Che non solo è importante variare ed equilibrare la nostra alimentazione per assicurare il corretto introito di nutrienti, tra cui il triptofano, come in questo caso, andando a prediligere proteine di qualità come ho elencato di sopra, ma è importante anche salvaguardare la salute del microbiota intestinale, evitando di esporsi ai fattori che generano infiammazione, che alterano la composizione microbica, quali l’ipocloridria, lo stress, il sistema immunitario debole, l’uso eccessivo di antibiotici, le infiammazioni intestinali ed autoimmuni.
    Il controllo centrale del dolore è una componente importante soprattutto in patologie quali la fibromialgia, l’artrite reumatoide, la sindrome dell’intestino irritabile, e la serotonina ha dimostrato di svolgere un ruolo fondamentale. Come delineato dallo studio che ho riportato, in soggetti sani presi in sperimentazione, una dolorosa distensione del palloncino al retto ha comportato un aumento dell’attività cerebrale come dimostrato dalla risonanza magnetica funzionale. Quando questi stimoli sono stati ripetuti durante la deplezione acuta del triptofano, c’è stata una maggiore risposta nell’amigdala, nelle aree di eccitazione emotiva e nelle reti afferenti omeostatiche. C’è stata anche una diminuzione dell’inibizione a feedback negativo dell’amigdala, con conseguenze negative sull’umore e sul sistema cognitivo.
    Quindi, dalla modulazione dei livelli di triptofano si è compreso il ruolo della serotonina centrale nell’umore e nella cognizione. La bassa serotonina contribuisce ad abbassare lo stato dell’umore. Inoltre, la serotonina impoverita causa disabilità cognitive, con rapporti che includono deficit nel ragionamento verbale, episodico e nella memoria di lavoro, mentre al contrario la supplementazione di triptofano ha effetti positivi sull’attenzione e sulla memoria. Un’altra cosa che mi preme evidenziare è che l’elaborazione emotiva, la modificazione della memoria, che sta alla base dell’emozione, è inibita nei soggetti con la depressione, oppure, nei soggetti che vanno incontro a carenza del triptofano, può innescarsi la genesi della sintomatologia della depressione .

    Dott. Francesco Garritano
    Fonti bibliografiche:
    Jenkins TA et al. Influence of Tryptophan and Serotonin on Mood and Cognition with a Possible Role of the Gut-Brain Axis. Nutrients. 2016 Jan 20;8(1). pii: E56.

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