Tumori resistenti alla Vitamina A e D

Tumori resistenti alla Vitamina A e D

Le cellule tumorali condividono alcune caratteristiche con le cellule staminali ed alcuni scienziati sospettano che le cellule tumorali altro non siano che cellule staminali che hanno perso la capacità di differenziarsi. Infatti anche il Medico Professor Pier Mario Biava “scopritore dei fattori della differenziazione cellulare per la riprogrammazione delle cellule tumorali”, considera le cellule tumorali, cellule bambine (staminali), che hanno perso la capacità di differenziarsi in cellule adulte. Per approfondire quetso meraviglioso argomento suggerisco di legger eil suo libro “Guarire“.

Vediamo un po’ alcune similitudini tra cellule staminali e cellule tumorali:

  • Sia le cellule staminali che quelle tumorali, sono cellule indifferenziate.
  • Sia le cellule staminali che quelle tumorali sovra – esprimono l’enzima TELOMERASI, che li rende immortali, ossia capaci di moltiplicarsi all’infinito.
  • Sia le cellule staminali che quelle tumorali, usano la glicolisi per sopravvivere
  • Sia le cellule staminali che quelle tumorali, vivono in un ambiente povero di ossigeno ed acido.
  • Sia le cellule staminali attivate, che quelle tumorali, possono proliferare all’infinito

Una cellula staminale, quando viene stimolata da fattori di crescita, inizia a proliferare, ed una parte di essa viene poi indotta a differenziarsi in cellule dei tessuti (pelle, tessuto osseo, tessuto muscolare, etc) ed ad usare l’ossigeno per produrre energia. Le cellule staminali vengono guidate a differenziarsi dai fattori della differenziazione, cellulare, in cui partecipano anche le Vitamina A e D; queste due vitamine vengono chiamate anche vitamine morfogeniche, proprio perché partecipano a guidare le cellule staminali a differenziarsi.

Le cellule tumorali sono simili alle cellule staminali; infatti vengono stimolate a proliferare dai fattori di crescita, però non riescono a differenziarsi.

La differenziazione di una cellula staminale è caratterizzata da una serie di passaggi in cui la cellula staminale si trasforma in una cellula differenziata.

Le cellule tumorali sono cellule simili a quelle staminali, che non riescono a completare la differenziazione cellulare. A seconda del grado intermedio di indifferenziazione in cui si trova una cellula tumorale, dipende anche la sua aggressività; infatti quelle più aggressive sono anche quelle meno differenziate.

Le cellule tumorali meno differenziate sono anche quelle più immortali e resistenti ai trattamenti farmaceutici.

La Vitamina A e la Vitamina D3 vengono spesso chiamate vitamine antitumorali, probabilmnete perché cercano di spingere le cellule tumorali a differenziarsi in cellule sane, e se non c’è la fanno a farle differenziarle, cercano di mandarle in apoptosi.

Quindi in teoria la Vitamina D e la Vitamina A dovrebbero essere efficaci a curare i tumori; pur troppo non è così semplice!

Le cellule tumorali “specie quelle più aggressive”, tendono ad essere resistenti alle vitamina D ed A; Le cellule tumorali possono esprimere in superficie gli enzimi che distruggono la vitamina D e la Vitamina A a livello locale.

Quando queste due vitamine tentano di avvicinarsi alla cellula tumorale, per indurle a differenziarle, la cellula tumorale le distrugge attraverso due enzimi di membrana: La Cyp24A1 e la Cyp26A1.

Quindi sulla membrana cellulare dei tumori (specialmente in quelli più aggressivi), si trovano gli enzimi Cyp24A1 e Cyp26A1, che distruggono rispettivamente la Vitamina D e la Vitamina A che si avvicinano alla cellula tumorale.

Quindi viene logico ipotizzare che per potenziare l’effetto antitumorale delle Vitamine D ed A, occorrerebbe utilizzare dei farmaci e/o delle sostanze naturali, in grado di inibire gli enzimi Cyp24A1 e Cyp26A1.

Per potenziare gli effetti antitumorali della Vitamina A, le aziende farmaceutiche hanno già sviluppato gli inibitori del Cyp26A1; questo gruppo di farmaci vengono chiamati RAMBA, ed hanno lo scopo di bloccare la degradazione della Vitamina A (acido retinoico), forzando la cellula tumorale a differenziarsi o andare in apoptosi.

Sui RAMBA usati per trattare i tumori con i retinoidi ne ho accennato nell’articolo intitololato: Metabolismo dell’ Acido Retinoico https://liborioquinto.altervista.org/metabolismo-dellacido-retinoico/ .

Per quanto riguarda gli inibitori di Cyp24A1 per prevenire la degradazione della Vitamina D3, non ho trovato nulla; Sul BRENDA ENZYME però risulta che il LEAROZOLO è sia un inibitore del Cyp26A1 che del Cyp24A1; quindi il LEAROOLO è sia un RAMBA che impedisce alla cellula tumorale di distruggere la Vitamina A e sia un inibitore della degradazione della Vitamina D.

Quindi è possibile ipotizzare che l’associazione di LEAROZOLO (ha patto che non sia tossico), con supplementi di Vitamina D3 e Vitamina A (retinolo), possano forzare le cellule tumorali a differenziarsi.

Attenzione però!

La Vitamina D3 per esercitare la sua funzione biologica sulle cellule, deve essere trasformata in Vitamina 1,25D3; Le cellule normali esprimono in superficie l’enzima Cyp27B1 che è un enzima buono che trasforma la Vitamina D3 in 1,25D3, il quale poi può legarsi al recettore VDR della cellula, inducendola a differenziaresi.

Le cellule tumorali per difendersi dalla Vitamina D3, tendono a ridurre sulla loro membrana cellulare, i livelli di Cyp27B1; in questo modo i tumori riescono a difendersi dall’azione della vitamina D3.

Detto questo, bisogna lo scienziato farmaceutico dovrebbe verificare che il LEAROZOLO che previene la distruzione della vitamina A e D, non abbia l’effetto indesiderato di impedire anche l’attivazione della Vitamina D3 in 1,25D.

Conclusioni

  • La Vitamina A e la Vitamina D3 sono vitamine che guidano le cellule tumorali a differenziarsi, e per questo motivo vengono soprannominate vitamine antitumorali e/o morfogeniche.
  • Le cellule tumorali tendono a difendersi dalle Vitamine A e D, esprimendo in superficie gli enzimi Cyp26A1 e Cyp24A1, che distruggono rispettivamente la vitamina A e D che si avvicinano alla cellula tumorale
  • La cellula Tumorale si difende dall’azione della Vitamina D, silenziando anche l’espressione genica dell’enzima CYP27B1, che trasforma la Vitamina D3 in Vitamina 1,25D3.
  • Quindi una cellula tumorale può sviluppare resistenza all’azione antitumorale della Vitamina A e D, attraverso l’aumento del Cyp26A1 e Cyp24A1, e silenziando l’enzima Cyp27B1
  • Viene da ipotizzare che lo sviluppo di farmaci che inibiscano l’attività enzimatica delle CYP26A1 e CYP24A1, possano potenziare l’efficacia antitumorale delle vitamine A e D.
  • Per aumentare l’efficacia antitumorale della Vitamina A (retinoidi), gli scienziati hanno sviluppato un gruppo di farmaci “chiamati RAMBA”, che inibiscono l’enzima CYP26A1,. Favorendo l’accumulo di acido retinoico (vitamina A attiva), che forza le cellule a differenziarsi; Uno di questi RAMBA è il LEAROZOLO che non so se è approvato dalle case farmaceutiche. Curioso sapere che il LEAROZOLO è anche indicato nel database BRENDA ENZYME come inibitore del Cyp24A1, e quindi potrebbe prevenire la degradazione enzimatica sia della Vitamina A che D.

Fonte Bibliografica

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Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

Sono un appassionato di Biologia e Chimica degli Alimenti, e condivido con Voi, il Mio sapere. Chi è interessato a propormi qualcosa, può contattarmi

Una risposta a “Tumori resistenti alla Vitamina A e D”

  1. Le cellule tumorali sono cellule indifferenziate proprio come le cellule staminali. Le cellule tumorali condividono alcune caratteristiche con le cellule staminali: Sono immortali, esprimono la telomerasi, utilizzano la glicolisi come foonte energetica, se stimolate proliferano all’infinito, prediliggono ambienti carenti di ossigeno e amano vivere in ambineti acidi, etc.
    Alcuni scienziati hanno incominciato ad ipotizzare che le cellule tumorali altro non sono che cellule staminali che hanno perso la capacità di differenziarsi, a causa dell’ambiente extracellulare in cui vivono ed a causa di mutazioni genetiche ed alterazioni epigenetiche.
    E’ noto che la Vitamina D e la vitamina A sono vitamine morfogeniche, ossia guidano le cellule indifferenziate (cellule staminali) a differenziarsi. Queste due vitamine spingono anche le cellule tumorali a differenziarsi e quindi a trasformarsi in cellule normali, e se non ce la fanno,le mandano in apoptosi; per quetsa ragione gli scienziati considerano queste due vitamine, vitamine antitumorali. La vitamina D e la vitamina a dovrebbero quindi contribuire a prevenire i tumori, ed in alcuni casi anche a guarire.
    Pur troppo in biologia le cose non sono mai semplici; le cellule tumorali più aggressive, tendono a difendersi dalle Vitamine A e D, esprimendo in superficie due enzimi che distruggono queste vitamine. I due enzimi che distruggono la Vitamina D ed A sono rispettivamente il Cyp24A1 ed il Cyp26A1; I tumori esprimendo sulla loro superficie questi enzimi, riescono a distruggere le due vitamine che tentano di raggiungere la cellula tumorale. Se la Vitamina D ed A non riescono a raggiungere la cellula tumorale, questa continua a mantenersi indifferenziata ed a proliferare. Sono allo studio farmaci sperimentali in grado di bloccare quetsi enzimi, in modo da permettere alle due vitamine di avvicinarsi alla cellula tumorale e indurla a differenziarsi.
    A dire il vero gli scienziati hanno già sviluppato una serie di farmaci chiamati RAMBA che bloccano l’enzima Cyp26A1 responsabile della distruzione della Vitamina A; sono in fase di studio anche quelli contro l’enzima Cyp24A1 che distrugge la D.
    Un altra curiosità da tener presente sulla Vitamina D, e che questa quando si avvicina ad una cellula, deve essere prima trasformata in vitamina attiva 1,25D; questa trasformazione è mediata dall’enzima CYP27B1, espressa in superficie su quasi tutte le cellule; E’ curioso sapere che le cellule tumorali “quelle più aggressive”, per difendersi dalla vitamina D, oltre che distruggerla con il Cyp24A1, tendono anche a non attivarla in 1,25D, attraverso il silenziamento genico del Cyp27B1.

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