Le Malattie da Infiammazione da Cibo

Le Malattie da Infiammazione da Cibo

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Le Infiammazioni da cibo vengono erroneamente chiamate Intolleranze Alimentari e sono dei disordini immunitari che possono provocare svariati sintomi anche a carattere autoimmune.

Le infiammazioni da cibo vengono anche chiamate allergie ritardate perché si distinguono dalle allergie classiche per la lentezza con cui compaiono i sintomi.

Le allergie classiche sono mediate dagli anticorpi IgE e sono immediate, ossia appena l’individuo allergico entra in contatto con uno specifico allergene, per esempio il polline di betulla oppure una proteina del latte, si attiva entro pochi minuti (max qualche ora) la reazione allergica: orticaria, rinite allergica, congiuntivite, raffreddore da fieno, Rash cutanei, asma.

Le Infiammazioni da cibo invece sono delle allergie alimentari ritardate, dove i sintomi compaiono dopo diverse ore o addirittura giorni dalla ripetuta assunzione del cibo di cui si è intolleranti. Mentre nelle allergie classiche gli anticorpi coinvolti sono le IgE, nelle Intolleranze Alimentari gli anticorpi prodotti sono le IgG.

L’uomo può sviluppare infiammazione da Cibo ad uno o più dei 6 grandi gruppi alimentari, che www.eurosalus.com suddivide in:

le Infiammazioni da cibo non si manifestano immediatamente, ma i problemi compaiono dalla ripetuta introduzione del cibo entro le 24 ore. Per esempio se uno è intollerante al nichel e soffre di reflusso gastro esofageo, il sintomo non compare se si assume una porzione di pomodori o salsa, ma può comparire entro le 24 – 72 ore, se nell’arco di questo tempo si assumono ripetitivamente i cibi contenenti nichel: per esempio al mattino si assume il cornetto contenente grassi idrogenati imbottiti di nichel, a mezzogiorno si mangiano le lenticchie cariche di nichel, il pomeriggio si mangia il gelato fatto con grassi contenenti nichel ed infine la sera si cena con una bella insalatona di mais, cipolla e mais tutti ricchi di nichel; L’infiammazione da nichel cresce fino a superare il livello soglia di tolleranza ed a provocare la reazione allergica ritardata.

Ma quali sono i sintomi causati dalle Infiammazioni da cibo?

Sono reazioni spesso autoimmuni e possono colpire vari organi: Di seguito vengono elencati i vari sintomi provocati o che possono influenzare le infiammazioni da cibo:

  1. Apparato Gastro Intestinale: Meteorismo, eruttazioni, diarrea, nausea, gastrite, reflusso gastroesofageo, epigastralgia, colite, sindrome di colon irritabile, dispepsia, sensazione di pesantezza, dolori addominali, malassorbimento, Morbo di Crhon, rettocolite ulcerosa, appetito ridotto, esaurimento, crampi.
  2. Sistema Respiratorio: Riniti, sinusiti, bronchiti, asma, tosse, difficoltà di respirazione, tendenza a ripetere forme infettive, faringite, laringite, poliposi nasale e sinusale, russamento, ostruzione nasale, olfatto ridotto o aumentato.
  3. Cute: Eruzioni cutanee, eczema, orticaria, acne, dermatidi, prurito, ritenzione idrica, linfedema, lesioni vasculitiche, eritema solare, psoriasi, dermatite atopica.
  4. Sistema Nervoso: Cefalea, Emicrania, astenia, difficoltà di concentrazione, torpore mentale, sonnolenza, vertigini, affaticamento, sbalzi di umore, sindrome di stanchezza cronica, insonnia, epilessia con aura, depressione, ansia, iperattività.
  5. Apparato genitourinario: Cistiti, vaginiti, sterilità, dismenorrea, candidosi, cistiti abatteriche, mestruazioni dolorose ed abbondanti e/o irregolari, endometriosi, etc.
  6. Sistema Muscolare e Articolare: Artrite reumatoide, mialgie, crampi, tendenza agli strappi muscolari, dolori articolari, artriti in genere, psoriasi, spasmi, tremore e rigidità muscolare.
  7. Metabolismo, Diabete e Obesità: Esiste una forte relazione tra infiammazione da cibo e obesità; controllando l’assunzione dei cibi non tollerati si può ottenere una riduzione dell’infiammazione e favorire la perdita di grasso e di ritenzione idrica
  8. Altro: Edemi, gonfiori delle palpebre, del volto, o delle gengive, congiuntiviti, infezioni ricorrenti, afte, difficoltà di deglutizione, ronzio auricolare, perdita di udito, aumentata sensibilità ai suoni, angina, palpitazioni, tachicardia, infiammazioni venose o arteriose, vasculiti, anemia, leucopenia, riduzione delle piastrine.

Riferimento Bibliografico

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