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Durante un influenza o un brutto raffreddore vi siete resi conto che l’umore cambia; Si tende ad essere pigri, sonnolenti, spossati e malinconici.
Pur non avendo motivo di essere malinconici, se avete un forte raffreddore vi sentite un po’ depressi. Questa malinconia vi accompagna fin quanto il raffreddore o l’influenza passi.
Perché gli stati influenzali vi rendono tristi?
Il motivo dipende essenzialmente da una minore produzione di neurotrasmettitori come la L-dopamina, la serotonina, ed altri.
La depressione altro non è che un metabolismo cerebrale rallentato che dipende da un calo di serotonina e dopamina.
Perché si verifica un calo di neurotrasmettitori durante uno stato influenzale?
Il motivo è per colpa dei radicali liberi prodotti dal sistema immunitario per debellare gli agenti infettivi. Uno dei principali radicali liberi prodotti è l’ossido nitrico.
L’ossido nitrico durante gli stati influenzali viene prodotto dall’enzima iNOS. Durante uno stato febbrile si produce così tanto ossido nitrico che è possibile trovare nelle urine la presenza di nitrati e nitriti.
L’ossido nitrico prodotto negli stati influenzali distrugge la tetrabiopteridina (indicata con BH4) che è il principale cofattore degli enzimi che producono i neurotrasmettitori.
Il Calo fisiologico del BH4, determina un sensibile calo nella produzione di neurotrasmettitori e di conseguenza l’individuo raffreddato si sente malinconico, triste, svogliato.
Per prevenire il calo d’umore durante un raffreddore, cosa si dovrebbe fare?
La cosa più sensata da fare è quello di proteggere la tetrabiopteridina (BH4) dall’ossido nitrico e dagli altri radicali liberi; per poterlo fare bisognerebbe seguire una dieta ricca di antiossidanti, in particolare della vitamina C.
La vitamina C, oltre a proteggere il BH4 dai radicali liberi, funge da cofattore per gli enzimi che producono i neurotrasmettitori, prevenendo la malinconia da raffreddore – influenza.
Possono inoltre ridurre i sintomi depressivi anche l’impiego di alcune vitamine che mettono in moto il ciclo dell’omocisteina, in particolare acido folico, vitamina B6, vitamina B12, zinco e betaina.
Queste vitamine tengono bassa l’omocisteina e consentono all’enzima Diidrofolato reduttasi di riciclare il BH2 in BH4, il quale servirà a sua volta a favorire la sintesi dei neurotrasmettitori.
Scritto & pubblicato dal
Tecnologo Alimentare Dottor Liborio Quinto
Fonte Bibliografica
- Tetraidropteridina che cosa è? È importante per capire l’intero percorso dei neurotrasmettitori https://neuroendoimmune.wordpress.com/2014/03/13/tetrahydro-what-its-essential-to-understand-the-whole-neurotransmitter-pathway/
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