MTHFR e Omocisteina: cosa occorre per farlo funzionare bene?

MTHFR e Omocisteina: cosa occorre per farlo funzionare bene?

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L’enzima MTHFR (EC 1.5.1.20) è coinvolto nel ciclo dell’omocisteina; un suo mal funzionamento, può causare omocisteina alta e incrementare il rischio di cardiopatie e altre patologie.

In genere, i medici per trattare i difetti di MTHFR, prescrivono la Vitamina B9 “nota anche con il nome di acido folico”.

Alcuni Nutrizionisti, suggeriscono la forma metilata dell’acido folico.

Entrambi hanno ragione, ma ci sono altri fattori che possono aiutare l’enzima a funzionare correttamente.

Dunque: adesso descrivo brevemente questo enzima:

L’Enzima MTHFR si chiama anche metil-tetraidrofolato reduttasi.

Ogni enzima viene chiamato con un codice numerico preceduto dalle lettere EC, ed il codice della MTHFR è EC 1.5.1.20

L’enzima trasforma il 5,10 metil-tetraidrofolato (una sostanza che deriva dall’acido folico), in 5-metil-tetraidrofolato.

La reazione è la seguente:

5,10 metil-tetraidrofolato + NADPH –> 5-metil-tetraidrofolato + NADP

Per far funzionare bene l’enzima, occorrono i seguenti fattori:

  1. L’acido Folico ( sarebbe la vitamina B9 che si trova principalmente nelle verdure)
  2. La Niacina precursore del NADPH; la niacina sarebbe la vitamina B3
  3. La Vitamina B2 (o Riboflavina), precursore del FAD
  4. Una dieta Normocalorica e Normoglucidica; In pratica bisogna evitare i digiuni prolungati al fine di favorire la produzione di NADPH da parte di un altro enzima: “la Glucosio-6-fosfato deidrogenasi” indicato con G6PD, che fa parte della via dei pentosio fosfato.

Dunque ricapitoliamo:

Per far funzionare bene l’enzima MTHFR, è necessario che nella dieta:

  1. Ci sia abbastanza acido folico (vitamina B9), che abbonda nelle verdure, nel fegato ed in minor misura nei cereali e nella frutta. L’acido folico è il precursore del substrato dell ‘MTHFR.
  2. Ci sia abbastanza vitamina B2 (riboflavina), perché serve a formare il FAD che è il cofattore dell’enzima MTHFR. Interessante notare che gli individui portatori del difetto genetico all’MTHFR, non legano bene il FAD, e quindi risentono molto “anche della carenza di vitamina B2”.
  3. Ci sia nella dieta abbastanza Niacina, una forma della vitamina B3 necessaria alla formazione del NADP/NADPH, un altro substrato della MTHFR.
  4. Ci sia un adeguato apporto calorico derivante da carboidrati complessi e proteine. Un buon apporto calorico consente all’organismo di trasformare il NADP in NADPH tramite l’enzima G6PD della via dei pentosio fosfato. Se mangi poco, o sei carente di G6PD, ce il rischio di produrre poco NADPH; se ce poco NADPH e molto NAD, l’enzima MTHFR non può lavorare bene ed il ciclo dell’omocisteina si interrompe.
  5. Evitare lo stress ossidativo e l’inquinamento: Stress ossidativo e inquinamento consumano molto glutatione e NADPH; ciò causa una diminuzione di NADPH, impedendo all’enzima MTHFR di funzionare correttamente.
  6. Valutare se si è carenti geneticamente anche della G6PD; In generale, chi ha il favismo o è portatore sano dell’anemina mediterranea, ha una carenza di questo enzima. Se accanto alla mutazione del MTHFR ce anche una mutazione (o carenza) di G6PD, il problema dell’acido folico, potrebbe aumentare.

per apprtofondire sul MTHFR, suggerisco di ascoltare il seguente video

Fonte Bibliografica

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