Vitamina D e Ipertensione

Vitamina D e Ipertensione: La vitamina D è considerata benefica per il Cuore, le ossa ed il sistema immunitario, e regola l’espressione di circa 200 geni. Diverse pubblicazioni scientifiche, suggeriscono che la vitamina D contribuisce a mantenere normale la pressione.

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Queste affermazioni, partono dall’osservazione che esseri umani e cavie di laboratorio, carenti di vitamina D, tendono a sviluppare ipertensione.

Inoltre somministrando vitamina D a cavie di laboratorio con ipertensione, i ricercatori hanno constatato un calo della pressione.

Animali di laboratorio con difetti del recettore della vitamina D “ la VDR”, tendono a sviluppare ipertensione arteriosa.

Gli esseri umani in forte sovrappeso, spesso sono anche carenti di vitamina D, e ciò può “forse” essere una delle cause di tendenza all’ipertensione.

Gli Obesi infatti, intrappolano gran parte della vitamina D circolante, nel tessuto adiposo, sviluppando sintomi da carenza.

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Ma perché la carenza di vitamina D, promuove l’ipertensione?

I ricercatori hanno scoperto che la vitamina D, sopprime l’espressione genica dell’enzima renale “RENINA”. La renina è un enzima coinvolto nell’ipertensione, perché trasforma l’angiotensinogeno prodotto dal fegato in angiotensina-1, il quale poi viene trasformato nell’ormone ipertensivo “angiotensina-2” dall’enzima ACE.

Molti farmaci usati per curare l’ipertensione, hanno come bersaglio l’enzima ACE (i cosidetti farmaci ACE – inibitori), oppure il recettore AT-1 dell’angiotensina-2.

La vitamina D, può “forse” contribuire a mantenere nella norma la pressione, agendo sulla riduzione dei livelli di renina, impedendo la conversione dell’angiotensinogeno in angiotensina-1.

Ora diamo qualche informazione sulla vitamina D:

La vitamina D non è una vera e propria vitamina, ma un ormone vero e proprio; l’organismo lo forma dal colesterolo della pelle, quando viene esposta alla luce solare.

Per essere più precisi, la vitamina D, non si forma dal colesterolo, ma da un suo precursore: Il 7-deidrocolesterolo, che si concentra nel grasso della pelle.

La vitamina D fa bene al cuore, per tre motivi:

  1. Pare ridurre l’infiammazione
  2. Pare che contribuisce ad abbassare la pressione arteriosa, attraverso una riduzione dell’espressione genica dell’enzima RENINA
  3. Pare che inibisca la biosintesi del colesterolo, in quanto rallenta l’attività enzimatica della 7-DEIDROCOLESTEROLO – REDUTTASI (EC1.3.1.21), che è l’ultima tappa enzimatica della via del mevalonato che porta alla biosintesi del colesterolo.

La vitamina D si assume, esponendo la pelle alla luce solare: Per una persona dalla pelle bianca, basta circa 20 minuti al sole con costume da bagno, per produrre 10.000 – 20.000 U.I. Di vitamina D. le persone di carnagione scura, necessitano di più tempo al sole, per produrre la vitamina D. Con la vecchiaia, la pelle tende a perdere la capacità di trasformare il 7-deidrocolesterolo in vitamina D, e necessitano spesso di integrazione alimentare.

Alimenti ricchi di vitamina D, sono: i pesci grassi, l’olio di fegato di merluzzo, i latticini, il grasso del latte.

I biologi stimano che l’80% – 90% della vitamina D, viene prodotta dall’esposizione alla luce solare, e solo il 10 – 20% della vitamina D, viene assunta con gli alimenti.

La maggior parte dei laboratori riportano che il range accettabile di vitamina D circolante nel sangue, deve essere tra i 30 ng/ml ed i 100 ng/dl; valori inferiori ai 25 ng/dl è considerata carenza.

Fonte Bibliografica (Vitamina D e Ipertensione)

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