Vitamina K1 e K2

Vitamina K1 e K2: Nozioni Base

vitamina k1 e k2
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La vitamina K è una sostanza liposolubile che troviamo nelle verdure, nel cibo integrale, nella frutta, nel fegato e nei pesci grassi.

A produrla, sono anche i batteri che vivono nell’intestino Crasso; quindi avere una buona flora batterica intestinale contribuisce a mantenere alti i livelli di vitamina K.

Molti cibi fermentati risultano ricchi di vitamina K di origine microbica. Kefir e Natto Giapponese, sono ricchi di questa sostanza.

Perché la vitamina K è definita liposolubile? Cosa significa il termine liposolubile?

La vitamina K è definita liposolubile, perché si scioglie nei grassi e negli oli; Quindi se volete assimilala vitamina K, dovete aggiungere un po’ di olio alle verdure. L’olio è un grasso liquido, ed estrae dalle verdure triturate sotto i denti, la vitamina K, consentendo una buona assimilazione.

Con il termine di vitamina K, si intende un vasto numero di molecole simili, che si dividono in due gruppi:

  1. il gruppo della Vitamina K1, chiamata Fillochinoni e che si trovano nei vegetali
  2. il gruppo della vitamina K2, chiamata melachinoni, e che si trovano nei cibi animali, nei prodotti fermentati (Natto Giapponese, Kefir) e prodotti anche dai batteri intestinali.

Sia la vitamina K1 che K2, svolgono la stessa funzione, ovverosia, fungono da cofattore per l’enzima gamma-glutamil-Carbossilasi, indicata con la sigla tecnica EC 4.1.1.90.

Quindi la vitamina K1 e K2 servono all’organismo per far funzionare la Gamma-glutamil-carbossilasi.

Questo enzima attiva molte proteine, come:

  1. Alcuni fattori della coagulazione del sangue,
  2. la proteina MGP della decalcificazione dei vasi sanguigni, cartilagini e tessuti molli
  3. la proteina della Calcificazione delle Ossa “come l’Osteocalcina”.
  4. Etc

Una carenza di vitamina K, può rallentare la coagulazione del sangue, favorendo le emorragia; Infatti viene detta vitamina antiemorragica. Farmaci come il Wafarin, inibiscono l’enzima gamma-glutamil-carbossilasi, diminuendo la capacità del sangue di coagulare. Il Wafarin è un farmaco che interferisce con il metabolismo della vitamina K.

Una carenza di vitamina K, può favorire l’indurimento dei vasi sanguigni per calcificazione.

La vitamina K impedisce la calcificazione delle arterie, perché favorisce la formazione della MGP, una proteina che sequestra il calcio che si deposita nelle pareti dei vasi, e lo spazza via.

Qualcuno sostiene che la MGP, grazie alla vitamina K, può invertire l’invecchiamento delle arterie, rendendole più elastiche.

La MGP attivata dalla vitamina K, mantiene pulite anche le articolazioni, dai depositi di calcio. Se il calcio si depositasse sulle cartilagini, si svilupperebbe l’artrosi e dolori. La MGP attivata dalla vitamina K, previene l’accumulo di calcio dentro le articolazioni, contribuendo a renderle funzionali.

La MGP rimuove i depositi di calcio, anche dei tessuti molli (muscoli, tendini, organi), prevenendo le calcificazioni. Sappiamo tutti, quanto dolorose sono le calcificazioni sui tendini e muscoli. Molti per rimuoverle, si affidano alla fisioterapia con onde ad ultrasuoni, per frantumarli; la vitamina K contribuisce a riassorbirle, grazie all’attivazione della proteina MGP.

Infine la vitamina k, contribuisce alla mineralizzazione ossea. Infatti la vitamina K facendo funzionare la Gamma-glutamil-carbossilasi (EC 4.1.1.90), permette l’attivazione della Osteocalcina, una proteina che prende il calcio e lo deposita nell’osso.

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Riassumiamo sinteticamente la vitamina K1 e K2

  1. Esistono due tipi di vitamina K: La K1 di origine vegetale, e la K2 di origine microbica
  2. La vitamina K si scioglie nei grassi, quindi le verdure ricche di vitamina K, vanno accompagnate con olio e grassi per assimilarla.
  3. Sia la K1 che la K2, svolgono la stessa funzione, ossia fanno funzionare l’enzima gamma-glutamil-carbossilasi (EC 4.1.1.90)
  4. Una volta che l’enzima gamma-glutamil-carbossilasi (EC 4.1.1.90), dispone della vitamina K, permette l’attivazione di numerose proteine, coinvolte nella coagulazione del sangue, della decalcificazione delle arterie e dei tessuti molli, e della mineralizzazione ossea.
  5. Grazie alla vitamina K, l’enzima gamma-glutamil-carbossilasi (EC 4.1.1.90), attiva i fattori della coagulazione, permettendo la rimarginazione delle ferite; proprio per questo motivo, la vitamina K è detta vitamina antiemorragica.
  6. Grazie alla vitamina K, l’enzima gamma-glutamil-carbossilasi (EC 4.1.1.90), attiva la proteina MGP, che a sua volta previene la calcificazione delle arterie, delle cartilagini e dei tessuti molli.
  7. Grazie alla vitamina K, l’enzima gamma-glutamil-carbossilasi (EC 4.1.1.90), attiva la proteina Osteocalcina, contribuendo ad accumulare calcio nelle ossa, prevenendo l’osteoporosi.
  8. Alcuni farmaci anticoagulanti, come il Wafarin, interferiscono con l’enzima gamma-glutamil-carbossilasi (EC 4.1.1.90), interferendo sui meccanismi della coagulazione del sangue (che in alcuni casi è un bene).
  9. È difficile essere carenti di vitamina K; tuttavia diete povere di verdura e frutta, associata all’alterazione della flora batterica intestinale, può causare una carenza di vitamina K, con tutte le problematiche sulla salute.

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Qualche info tecnica in più sulla MGP, per chi ha dimestichezza con le scienze biologiche, agrarie, mediche e farmaceutiche.

La produzione di MGP attiva, destinata a ripulire i vasi dai depositi di calcio, deve subire i seguenti meccanismi:

  1. Le cellule della muscolatura liscia dei vasi sanguigni esprime e produce all’interno del citoplasma, la MGP inattiva;
  2. la MGP inattiva passa nel reticolo endoplasmatico liscio e rugoso, dove incontra l’enzima gamma-glutamil-carbossilasi (EC 4.1.1.90), contenente vitamina K, che lo attiva.
  3. Se manca la vitamina K, l’enzima gamma-glutamil-carbossilasi (EC 4.1.1.90), non funziona e e la MGP non viene attivata.
  4. La MGP attivata, esce dalla muscolatura liscia, entra nel sangue e spazza via il calcio dalle arterie.
  5. Se non ce abbastanza vitamina K, l’enzima gamma-glutamil-carbossilasi (EC 4.1.1.90), non funziona, e la MGP inattiva entra nel sangue, senza eseguire il suo dovere, predisponendo alla calcificazione delle arterie.
  6. La presenza di MGP inattiva nel torrente sanguigno, è stato proposto come marker della carenza di vitamina K.
  7. Infine (per l’attivazione citoplasmatica) della MGP, oltre che all’enzima gamma-glutamil-carbossilasi (EC 4.1.1.90), occorre l’enzima Caseina Kinasi
  8. Una mancata funzionalità della Caseina Kinasi, crea gli stessi problemi da carenza di vitamina K, anche quando è disponibile la vitamina K.

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Autore: Dottor Liborio Quinto – Tecnologo Alimentare Esperto in Biochimica ed Alimentazione.

Fonte Bibliografica

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