Angiotensina-2: l’ormone ipertensivo.
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La pressione alta è un fattore di rischio per il cuore ed il cervello. Una delle principali cause di arteriosclerosi, infarti cardiaci ed ictus cerebrali, è la pressione alta.
I medici suggeriscono ai pazienti di seguire un corretto stile di vita e nutrizionale, al fine di prevenire l’ipertensione.
Chi soffre di ipertensione arteriosa, oltre a cambiare stile di vita e nutrizionale, deve sottoporsi a controlli medici periodici e seguire il trattamento farmaceutico, al fine di prevenire pericolose complicanze.
Fattori di rischio, che favoriscono l’ipertensione, sono:
- Le diete ricche di sale da cucina
- Il fumo di tabacco e l’alcol
- I grassi ossidati (oli vecchi, fritture, grassi saturi, grassi idrogenati)
- lo stress cronico, l’ansia, la rabbia e lo scarso riposo
- la sedentarietà
- I bruschi sforzi fisici
- L’iperglicemia ed il diabete
- l’Obesità addominale
- I bruschi abbassamenti di temperatura: l’organismo reagisce al calo termico con l’innalzamento della pressione
- La Liquirizia ed i cibi, bevande e caramelle che la contengono
- Il cadmio (un metallo pesante)
- L’omocisteina alta
- Alcune predisposizioni genetiche (per esempio alcuni polimorfismi dell’enzima ACE e/o del recettore dell’angiotensina AT-1).
- L’infiammazione dell’endotelio vascolare
- Il colesterolo cattivo LDL
Ma chi è il cattivone che provoca l’impennata della pressione arteriosa?
Il cattivone è un piccolo ormone chiamato Angiotensina-2. L’angiotensina-2, si forma nell’endotelio vascolare, stimolato dai 15 fattori elencati sopra.
L’angiotensina-2 si lega ai recettori AT-1 sparsi lungo l’endotelio vascolare, provocando la vasocostrizione, con conseguente impennata della pressione.
L’angiotensina-2 non causa solo ipertensione, ma a lungo andare, fa tanti altri danni; Le recenti ricerche, suggeriscono che l’angiotensina-2 è un ormone ipertensivo pro-infiammatorio; L’angiotensina-2 provoca i seguenti danni ai vasi sanguigni:
- Ipertensione arteriosa
- aumento della permeabilità vascolare
- aumento del fattore di crescita dei vasi sanguigni VEGF (angiogenesi)
- aumento delle molecole di adesione delle cellule endoteliali (P- ed L-Selectina, VCAM-1, ICAM-1, Integrine)
- attivazione del recettore infiammatorio NF-KB con conseguente espressione della COX-2, responsabile della produzione di prostaglandine pro-infiammaorie.
- Aumento delle chemiochine che attirano i macrofagi all’interno dell’endotelio vascolare, (come l’MCP-1), favorendo la formazione di placche arterisclerotiche.
- Attivazione delle cellule dentritiche, che diventano più sensibili alle reazioni infiammatorie
- aumento della produzione di radicali liberi, che accelerano il processo di invecchiamanto cardiovascolare e cerebrale.
Alla luce di ciò, è importante tenere nella norma la pressione, e seguire attentamente i consigli del medico curante.
Come prevenzione al benessere cardiovascolare, è indispensabile curare l’alimentazione, facendo molta attenzione all’abuso di sale, zuccheri, amidi raffinati, fumo, sedentarietà, eccesso di omega-6 e carenze di alcune vitamine che controllano l’omocisteina.
Alimenti che possono contribuire a tenere normale la pressione, sono: frutta, verdura, cereali integrali, legumi, olio extravergine di oliva (possibilmente olio giovane) a crudo, aglio, cipolle, pesce azzurro ricco di omega-3, ed alcuni integratori alimentari ricchi di polifenoli e terpeni antinfiammatori, come il curcuma, il tarasacco ed il fungo della longevità: il reishi.
Poi bisogna cercare di rilassarsi, riposare, evitare gli stress fisici, termici e psichici, e la sedentarietà.
L’attività fisica è di grande aiuto, a patto che sia aerobica, senza sforzi, moderata e graduale. Chi ha problemi di salute, è bene che prima di iniziare una qualche forma di attività fisica, si faccia prima visitare dal medico e consigliare sul livello di intensità praticarla.
Fonte Bibliografica
- Angiotensin II revisited: new roles in inflammation, immunology and aging – di Ariella Benigni, Paola Cassis e Giuseppe Remuzzi – Embo Molecular Medicine, Luglio 2010 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3377325