Il Calcio è Antinfiammatorio nei Mitocondri e Infiammatorio nel Citoplasma

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In una cellula sana, il Calcio nel citoplasma deve essere basso, rispetto a quello contenuto negli organelli cellulari come il reticolo endoplasmatico REL e RER e i Mitocondri.

Quando la cellula si trova in uno stato antinfiammatorio, i livelli di calcio nel citoplasma sono bassi mentre quelli all’interno dei mitocondri sono alti; Se la situazione si capovolge, le cellule si trovano in uno stato infiammatorio.

Il calcio presente dentro il succo citoplasmatico stimola le vie biochimiche anabolico – infiammatore; quindi un eccesso di calcio nel succo cellulare favorisce l’anabolismo, la proliferazione cellulare e l’infiammazione. Alti livelli di calcio nel succo cellulare segnalano alla cellula abbondanza energetica e quindi stimolano la lipogenesi, la sintesi proteica e la gluconeogenesi.

Al contrario, i livelli di calcio “dentro i mitocondri” segnalano carenza energetica e stimolano la respirazione cellulare attivando allostericamente tre enzimi del ciclo di krebs: la piruvato deidrogenasi, la Isocitrato deidrogenasi e l’alfa-ketoglutarato deidrogenasi.

Quindi per avere un metabolismo perfetto a favore dei mitocondri, bisogna fare in modo che i livelli di calcio siano alti dentro i mitocondri e bassi nel succo citoplasmatico.

Ricapitoliamo le due situazioni:

1. Quando i livelli di calcio del succo cellulare superano quelli dei mitocondri, la respirazione cellulare subisce un freno, e le vie anaboliche e infiammatorie possono prendere il sopravvento.
2. Quando i livelli di Calcio mitocondriali sono più elevati di quelli del succo cellulare, la respirazione mitocondriale funziona ad alto regime grazie all’attivazione della piruvato deidrogenasi, isocitrato deidrogenasi e alfa-ketoglutarato deidrogenasi.

Per Mantenere alti livelli di calcio mitocondriale e bassi livelli di calcio citoplasmatico, bisogna fare in modo che il Calcio che entra nel mitocondrio, non esci fuori.

La porta di ingresso del calcio nel mitocondrio si chiama MCU. Quando i livelli di calcio del succo cellulare aumentano, la cellula per tenerla bassa, apre le porte MCU per stiparli come riserva nei mitocondri.

Il calcio dei Mitocondri può uscire fuori tramite la NCLX; La NCLX assorbe dal citoplasma tre molecole di sodio (Na+), per espellere una di calcio (Ca++).

Quindi è il Sodio che stimola il rilascio del calcio da parte dei mitocondri.

Una dieta troppo ricca di sale da cucina (contenente sodio), può spremere i mitocondri a rilasciare calcio succo citoplasmatico, il quale mette in moto gli enzimi dell’anabolismo e dell’infiammazione.

Le Cellule Infiammate e Tumorali sono ghiotte di Sodio, perché grazia al sodio che entra nelle nel citoplasma, vengono spremuti i mitocondri a rilasciare calcio tramite i trasportatori sodio/calcio NCLX.

Ne consegue che:

1. i Mitocondri impoverendosi di calcio (e arricchedosi di sodio) rallentano la respirazione, perché vengono frenati i tre enzimi del ciclo di Krebs (piruvato deidrogenasi, Isocitrato deidrogenasi e alfa-ketoglutarato deidrogenasi)
2. Il succo cellulare arricchendosi di calcio mette in moto tutte le vie biochimiche anaboliche e infiammatorie.

Alla luce di quanto detto, al fine di mantenere le cellule in uno stato antinfiammatorio, è necessario limitare il consumo di sale da cucina; riducendo il sodio nella dieta, si contribuisce a mantenere bassi i livelli di calcio nel citoplasma e alti nei mitocondri.

Per mantenere bassi i livelli di sodio cellulare è importantissimo anche limitare il consumo di zuccheri raffinati e amidi raffinati; Il glucosio nelle cellule entra in simporto con il sodio.

Gli zuccheri della frutta però sembrano essere innocui per tre ragioni:

1. la frutta contiene potassio e magnesio che contribuiscono a ridurre il sodio dall’organismo
2. la frutta contiene polifenoli che sono inibitori dei recettori GLUT-1 che permettono l’ingresso del glucosio in simporto con il sodio.
3. Gli zuccheri della frutta essendo veicolati con le fibre vegetali, presentano un carico glicemico molto più basso rispetto a quello fornito da alimenti amidacei confezionati.

Post scritto dal

Tecnologo alimentare Dottor Liborio Quinto

Fonte Bibliografica

1. http://ajpcell.physiology.org/content/287/4/C817

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