Longevità, autofagia e respirazione mitocondriale sono stimolate dalla proteina eIF5A-IPUSINA
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La Biologia ci insegna che la longevità è promossa dai seguenti fattori:
- Integrazione alimentare di spermidina
- Restrizione dietetica della metionina
- Digiuno intermittente
- Attività fisica aerobica moderata
- Integrazione alimentare di polifenoli
- Integrazione alimentare di Niacina (vitamina B3)
- Integrazione alimentare di acido alfa-chetoglutarico, meglio se accompagnata con acido ascorbico (vitamina C).
- Alimenti e farmaci che aumentano la produzione di Solfuro di idrogeno H2S
- Inibitori dell’enzima mTORC1, come il farmaco RAPAMICINA
L’elenco di questi 9 punti, hanno in comune una cosa: Aumentano in modo diretto e/o indiretto la produzione e l’attività biologica della proteina eIF5A Ipusinata.
La proteina eIF5A-Ipusinata è l’anello biologico che collega i 9 punti sopra elencati con i meccanismi di promozione della durata della vita degli animali e degli esseri umani.
EIF5A promuove la longevità, perché è essenziale alla sintesi delle proteine coinvolte nei processi di autofagia (TFAB e ATG3), e della funzione respiratoria mitocondriale.
L’autofagia è quel processo cellulare che consiste nella auto-digestione della spazzatura cellulare, che aiuta le cellule a mantenersi pulite e funzionali. L’autofagia aiuta a mantenere le cellule giovani ed a prolungare la vita negli animali.
La eIF5A-Ipusina serve ad aiutare i ribosomi nel sintetizzare tutte quelle proteine al cui interno ci sono delle sequenze ripetute di prolina.
Le Proteine TFAB e ATG3 coinvolte nel processo dell’autofagia, contengono al loro interno sequenze ripetute di prolina e quindi per essere fabbricate dai ribosomi, richiedono la presenza di eIF5A-Ipusinata.
TFAB sarebbe il Fattore di trascrizione dell’autofagia, e serve per esprimere i geni coinvolti nel processo autofagico; TFAB per essere espresso, necessita di IF-5A-ipusinata.
Sempre eIF5A ipusinata aiuta a sintetizzare molte proteine coinvolte nell’assemblaggio della catena di trasporto degli elettroni e dei ciclo di Krebs, potenziando l’attività respiratoria dei mitocondri.
EIF5A-Ipusinata stimola le cellule a passare dalla respirazione anaerobica (fermentazione lattica) a quella aerobica.
Sappiamo che l’invecchiamento è caratterizzato da una graduale perdita della funzione respiratoria mitocondriale; Pare che con l’invecchiamento diminuiscono anche i livelli di eIF5A-Ipusinata. Stimolando la sintesi cellulare di eIF5A ipusinata, nonché la sua attività biologica, viene ripristinata la funzione mitocondriale respiratoria: I mitocondri delle cellule aumentano di numero e di volume, e migliora la respirazione cellulare.
Sappiamo che l’invecchiamento è caratterizzato da un accumulo di scorie all’interno delle cellule; Aumentando la sintesi e l’attività biologica di eIF5A, si attiva l’autofagia, e le cellule riescono ad eliminare le scorie.
L’obiettivo del Biologo Nutrizionista per promuovere la longevità, deve essere quella di stimolare la produzione e l’attività biologica di eIF5A-Ipusinata.
Produzione e attività biologica di eIF5A-Ipusina
Per aumentare la biosintesi di eIF5A-Ipusina, bisogna integrare l’alimentazione con alimenti e integratori alimentari ricchi di SPERMIDINA. La SPERMIDINA è una poliammina necessaria per la formazione della IPUSINA legata alla lisina n° 50 della proteina eIF5A.
La forma biologicamente attiva di eIF5A è quella che contiene l’ipusina, e per formare l’ipusina occorre la SPERMIDINA.
La SPERMIDINA promuove la longevità, perché stimola la formazione della proteina eIF5A-IPUSINATA.
Anche una dieta povera di metionina, stimola la formazione di eIF5A-IPUSINATA; La metionina non deve essere ne troppo poca e ne troppo assai; Un moderato apporto di metionina, aiuta a formare la SPERMIDINA e quindi la formazione di eIF5A-Ipusina. Un eccesso dietetico di metionina, invece blocca la formazione di SPERMIDINA, perché si accumula un sottoprodotto della sintesi della SPERMIDINA chiamata MTA (METILTIOADENOSINA) che inibisce l’attività della SPERMIDINA SINTASI.
Aiutano a formare l’ipusina dalla spermidina anche l’acido alfa-chetoglutarico e la vitamina C, perché forse aiutano la deossipusina Idrossilasi, un enzima coinvolto nella formazione dell’eIF5A ipusina.
Stimolazione dell’attività biologica di eIF5A-IPUSINA
La proteina eIF5A-IPUSNA, una volta che si è formata, può essere inibita per acetilazione e fosforilazione, rispettivamente dagli enzimi ACETILASI ed mTORC1, ed attivata dalle SIRTUINE.
Le ACETILASI inibiscono eIF5A-IPUSINATA, acetilando le lisine in posizione Lys-47 e Lys 68. La mTORC1 inibisce l’attività biologica di eIF5A-IPUSINA, fosforilando la serina in posizione 2.
Le SIRTUINE sono invece enzimi che promuovono la longevità attraverso l’eliminazione dei gruppi acetilici dalle proteine.
Le SIRTUINE STACCANO i gruppi acetilici dalla eIF5A-IPUSINA, riattivandola.
Le sirtuine vengono stimolate quando nell’organismo aumentano i livelli di NAD;
Tutti i fattori che aumentano i livelli di NAD cellulari, promuovono la longevità.
Cosa fanno aumentare i livelli di NAD nella cellula?
Fanno aumentare i livelli di NAD nella cellula i seguenti fattori: Attività fisica, digiuno intermittente, integrazione di niacina e polifenoli.
L’attività fisica ed il digiuno intermittente aumentano il rapporto NAD/NADH a causa del temporaneo deficit energetico, spingendo le SIRTUINE ad attivare eIF5A ipusinata.
L’integrazione alimentare di Niacina aiuta ad aumentare direttamente il NAD nelle cellule, in quanto è il precursore diretto di questa molecola.
I Polifenoli aumentano il NAD nella cellula perché inibiscono gli enzimi SARM1 e CD38 responsabili della distruzione ed esaurimento del NAD.
Aumentando il NAD, si sostengono le SIRTUINE ad attivare eIF5-IPUSINA, che a sua volta promuove la sintesi delle proteine contenenti triplette di prolina, che sono quasi tutte quelle coinvolte nella respirazione mitocondriale e dell’autofagia.
Infine parlo del SOLFURO DI IDROGENO. Il SOLFURO DI IDROGENO forse potrebbe garantire il funzionamento di eIF5A-ipusina, sulfidrando i residui di cisteina di questa proteina (DICO FORSE ….).
Fonte Bibliografica (Longevità, autofagia e respirazione mitocondriale sono stimolate dalla proteina eIF5A-IPUSINA)
- Barba-Aliaga M, Alepuz P. Role of eIF5A in Mitochondrial Function. Int J Mol Sci. 2022 Jan 24;23(3):1284. doi: 10.3390/ijms23031284. PMID: 35163207; PMCID: PMC8835957.
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Che cosa è la cellula tumorale?
La Cellula tumorale è una cellula staminale che ha perso la capacità di differenziarsi; Come tutte le cellule staminali normali, anche le cellule tumorali sono immortali, ossia sono in grado di replicarsi all’infinito, sotto lo stimolo dei fattori di crescita (IGF-1, estrogeni, androgeni, EGF, FGF, etc). Le cellule staminali immature sono immortali perché esprimono la TELOMERASI, un enzima che mantiene lunghi i telomeri del DNA. Anche le cellule tumorali sono immortali, perché sovraesprimono la TELOMERASI.
La differenza tra cellula tumorale e cellula staminale, sta però nel fatto che la prima non riesce a differenziarsi ed ad interrompere quindi la proliferazione, mentre la cellula staminale, riesce a differenziarsi in cellula della pelle, delle ossa, dei tendini, etc, etc.
Da una singola cellula staminale totipotente, è possibile dare vita a 250 tipi diversi di cellule che compongono l’essere umano.
La cellula tumorale, invece non riesce a differenziarsi completamente, ma interrompe il processo di differenziazione cellulare, a metà.
Le cellule tumorali più sono indifferenziate è più sono simili alle cellule staminali totipotenti, diventando invulnerabili a farmaci e radiazioni. I medici classificano i tumori anche in base al grado di indifferenziazione; più sono indifferenziati è più sono proliferanti.
Le cellule tumorali più indifferenziate, sono anche capaci di camminare come amebe in mezzo alla matrice extracellulare, infiltrandosi nei tessuti e invadere altri tessuti e organi a distanza.
Quindi mentre le cellule tumorali poco indifferenziate non sono capaci di muoversi nei tessuti, ed hanno una crescita lenta, quelle molto indifferenziate, crescono velocemente e sono capaci di camminare come amebe.
Esistono delle vitamine che guidano le cellule staminali e quindi anche quelle tumorali a differenziarsi, e per questo motivo vengono chiamate vitamine morfogeniche oppure vitamine antitumorali. Queste due vitamine antitumorali, sono la vitamina D3 e la Vitamina A; entrambe le sostanze forzano le cellule tumorali a bloccare la proliferazione cellulare ed ad avviare il programma di riparazione del DNA, per poi differenziarsi in cellula sana, oppure se non è in grado la cellula di riparare il danno, vanno in apoptosi.
Questo spiega il perché la carenza di vitamina D3 e vitamina A, possono aumentare il rischio di tumori e malattie degenerative.
Bisogna però ricordare che molte linee di cellule tumorali sono resistenti alla vitamina D e A; Infatti alcune cellule tumorali molto aggressive, riescono a distruggere la vitamina D ed A che tendono ad avvicinarsi a loro; le cellule tumorali resistenti alle vitamine A e D, sviluppano in superficie due enzimi che distruggono la D e la A, vanificando l’azione antitumorale di queste vitamine. Sono in studio farmaci in grado di inibire questi enzimi che degradano la Vitamina D ed A, sensibilizzando le cellule tumorali al potere differenziante di queste vitamine.
Esistono altre sostanze in grado di guidare le cellule staminali e quelle tumorali a differenziarsi. Tra queste, i fattori della differenziazione cellulare estratti dagli embrioni del zebrafisch. Sono uova embrionate particolari, la cui embriogenesi delle uova viene bloccata in determinati istanti, in cui aumentano i livelli dei fattori di differenziazione cellulare; questi assunti come integratori ai pazienti, possono favorire la riprogrammazione delle cellule tumorali, forzandole a differenziarsi. Il professor Pier Mario Biava, ne parla tantissimo nel suo libro https://www.amazon.it/dp/8867730843?tag=gz-blog-21&linkCode=ogi&th=1&psc=1&ascsubtag=0-f-n-av_liborioquinto