Plasmalogeni della giovinezza

Effetto dell'integrazione alimentare di plasmalogeni in cavie di laboratorio

Plasmalogeni della giovinezza

Una recente ricerca scientifica [PMC 8906368] ha dimostrato che i PLASMALOGENI sono fosfolipidi di membrana in grado di mantenere giovani i topi di laboratorio.

Se i Plasmalogeni sono in grado di ringiovanire i topi, ed in particolare le loro funzioni cognitive ed il loro aspetto, sicuramente queste proprietà biologiche valgono anche per gli esseri umani. Peccato che in Italia sembra che non esistano integratori alimentari di PLASMALOGENI.

I ricercatori hanno scoperto che somministrando a topi anziani (di 16 mesi di età), integratori alimentari di PLASMALOGENI estratti dalle ascidie di mare, per un periodo di 2 mesi, questi ringiovanivano.

I topi anziani trattati con plasmalogeni per due mesi ottenevano i seguenti benefici:

  1. Riducevano la perdita di sinapsi dell’ippocampo e quindi miglioravano le funzioni cognitive e la memoria
  2. Promuovevano anche la SINAPTOGENESI nel cervello
  3. Promuovevano anche la formazione di vescicole sinaptiche nel cervello degli animali
  4. Riducevano l’attività dei microglia legati all’età, attenuando la neuro-infiammazione
  5. I topi anziani alimentati con Plasmalogeni hanno sviluppato un aspetto sano, con peli corporei più lucidi e spessi, paragonabili ai topi giovani di controllo.

I ricercatori di questa ricerca hanno scoperto che l’integrazione di PLASMALOGENI nei topi anziani, hanno stimolato la crescita di nuovi peli neri visibili ad occhio nudo a partire dalla terza settimana di integrazione alimentare con PLASMALOGENI.

I risultati di questa ricerca suggeriscono per la prima volta che la somministrazione di PLASMALOGENI potrebbe essere una strategia di intervento per arrestare il declino cognitivo, la neuro degenerazione e promuovere la neuro rigenerazione.

Circa il 20% dei fosfolipidi di membrana dei tessuti umani, sono PLASMALOGENI. Gli organi ricchi di plasmalogeni sono il cervello, il cuore e le cellule immunitarie.

I PLASMALOGENI prevalenti nel cervello umano sono legati all’etanolammina, e rappresentano il 60% di tutti i plasmalogeni nella sostanza grigia, e l’80% nella sostanza bianca.

I plasmalogeni si trovano anche nel sarcolemma, nella mielina e nelle vescicole sinaptiche. È stato scoperto che livelli bassi di PLASMALOGENI sono associati all’invecchiamento ed a diverse malattie neuro degenerative, tra cui Alzheimer, Parkinson, Sclerosi Multipla, etc.

I Plasmalogeni influenzano lo spessore e la curvatura delle membrane, ed hanno proprietà fusogeniche, ossia consentono la fusione delle membrane di organelli e vescicole.

I PLASMALOGENI dell’etanolammina, sono importanti anche per la fagocitosi dei macrofagi e microglia. I MICROGLIA dei topi anziani sono meno attivi nella fagocitosi, rispetto a quelle del cervello dei roditori giovani, suggerendo che la riduzione dei plasmalogeni cerebrali possa contribuire al declino della fagocitosi microgliale.

Il declino cognitivo negli esseri umani incomincia a partire dalla mezza età; Il declino cognitivo legato all’età e l’atrofia cerebrale si verificano prima nelle femmine. Le donne hanno un’aspettativa di vita più lunga rispetto agli uomini, ma hanno una maggiore tendenza alla demenza.

I topi anziani nutriti con PLASMALOGENI delle ASCIDIE di Mare, hanno ottenuto:

  1. Un migliore apprendimento spaziale ed una migliore memoria
  2. Un miglior aspetto fisico (aspetto sano), con peli lucidi e spessi paragonabili ai topi giovani
  3. I topi anziani mostravano la crescita di nuovi peli neri a partire dalla terza settimana di somministrazione di plasmalogeni.
  4. I plasmalogeni invertono l’invecchiamento cognitivo migliorando la plasticità sinaptica e la neurogenesi nei topi anziani.
  5. I PLASMALOGENI DELLE ASCIDIE DI MARE usate nell’esperimento, sono ricche di omega-3 DHA ed EPA esterificate in posizione 2 del glicerolo dei PLASMALOGENI. I plasmalogeni contenenti DHA, possono attraversare la membrana ematopoietica BBB ad una velocità 10 volte maggiore rispetto al DHA libero.
  6. I Plasmalogeni stimolano il ringiovanimento, perché riescono ad attivare le cellule staminali neurali e promuovere la neuro genesi nel cervello murino invecchiato.

Come fare ad aumentare i livelli di PLASMALOGENI nell’organismo umano?

La scienza ci dice che la Biosintesi dei PLASMALOGENI inizia all’interno dei PEROSSISOMI. I PEROSSISOMI sono organelli cellulari coinvolti nell’ossidazione dei grassi a catena lunga, ed alla biosintesi dei PLASMALOGENI.

Con la vecchiaia, il numero di PEROSSISOMI all’interno delle cellule tende a diminuire, e di conseguenza diminuiscono anche i livelli di PLASMALOGENI.

Stimolare il numero di PEROSSISOMI all’interno delle cellule potrebbe essere una strategia terapeutica per incrementare la biosintesi de-novo di PLASMALOGENI e prevenire il declino cognitivo ed il fenotipo invecchiato.

I PEROSSISOMI aumentano di numero quando vengono stimolati dalle sostanze che attivano i PPAR-alfa, PPAR-gamma e beta. Un potente attivatore dei PPAR-alfa, è il beta-idrossibutirrato prodotto durante la chetosi. La chetosi si manifesta quando il corpo e carente di glucosio, ed utilizza i grassi per produrre BETA-IDROSSI-BUTIRRATO. Il digiuno intermittente e l’attività fisica moderata e prolungata, è un modo naturale per andare in chetosi e produrre BETA-IDROSSI-BUTIRRATO. Il beta-idrossibutirrato si legherà ai PPAR-Alfa, inducendo l’espressione dei geni che avvieranno la formazione di nuovi PEROSSISOMI, incrementando probabilmente la biosintesi dei PLASMALOGENI.

Attenzione!! affinché le cellule producano PLASMALOGENI, non bisogna vivere in costante situazione di chetosi; la chetosi prodotta dal breve digiuno e/o dall’atttività fisica, deve essere breve, giusto per stimolare le cellule a formare nuovi PEROSSISOMI. Una volta che i perossisomi si sono sviluppati, reintroducendo i carboidrati, si darà la possibilità ai perossisomi di produrre PLASMALOGENI attraverso il DIIDROSSIACETONFOSFATO.

Altro attivatore dei PPAR-alfa, è L’ACIDO BUTIRRICO, un acido grasso prodotto dalla flora batterica intestinale quando fermenta la fibra vegetale. Ecco perché la fibra vegetale migliora la salute del corpo e della mente: L’acido butirrico attivando i PPAR-ALFA, aumenta il numero di perossisomi, i quali a loro volta avviano la biosintesi dei PLASMALOGENI.

Il ruolo della Vitamina B12 nella biosintesi dei PLASMALOGENI.

La Vitamina B12 è coinvolta nella biosintesi della Carnitina e della Colina; La N-acetil-Carnitina si forma a partire dalla metilazione della lisina, e la B12 poiché fornisce il SAMe per la metilazione, è indispensabile per la formazione della CARNITINA. La carnitina è il cofattore della N-acil-carnitina-transferasi che è un enzima che consente il passaggio degli acidi grassi dal citoplasma ai perossisomi; Se manca la B12, la CARNITINA si esaurisce, edi acidi grassi non possono entrare nel PEROSSISOMA per essere trasformati in PLASMALOGENI.

La Vitamina B12 serve anche per formare la COLINA dall’ETANOLAMMINA, e quindi se manca la B12, non possono formarsi i PLASMALOGENI contenenti colina. Per approfondire il ruolo della vitamina B12 nella biosintesi dei PLASMALOGENI, leggere l’articolo: La Vitamina B12 aumenta i Plasmalogeni https://liborioquinto.altervista.org/la-vitamina-b12-aumenta-i-plasmalogeni/

Fonte Bibliografica (Plasmalogeni della giovinezza)

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Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

Sono un appassionato di Biologia e Chimica degli Alimenti, e condivido con Voi, il Mio sapere. Chi è interessato a propormi qualcosa, può contattarmi

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