I batteri della parodontite sono un fattore di rischio per il morbo di Parkinson

I batteri della parodontite sono un fattore di rischio per il morbo di Parkinson

I batteri della parodontite sono un fattore di rischio per il morbo di Parkinson

Il Parkinson è una malattia del cervello causata da numerosi fattori, tra cui esposizione cronica ad alcuni insetticidi, carenza genetica dell’enzima PON-1 (Paroxonase-1), cattiva alimentazione, bassi livelli di colesterolo buono HDL, stress, disturbi della mitofagia nei mitocondri dei neuroni dopaminergici, etc.

Un nuovo fattore di rischio per il Morbo di Parkinson è la Parodontite scatenata dalla scarsa igiene orale. Se non curiamo l’igiene orale, sulla superfie dei denti può svilupparsi una sostanza viscosa e lattescente che prende il nome di placca dentale. La placca dentale è costituita da un mix di batteri e di esopolisaccaridi batterici, che se non rimossi con lo spazzolino ed il colluttorio, possono provocare le carie e le infiammazioni alle gengive.

Sia i batteri che gli esopolisaccaridi batterici presenti nella placca, quando entrano in contatto con le sacche gengivali, stimolano il sistema immunitario residente nel tessuto gengivale, provocando infiammazione, rossore, sanguinamento e alitosi. Possiamo accorgerci di piccoli sangunamenti delle gengive, quando tiriamo un morso ad una mozzarella o una mela; se le gengive sono infiammate, noteremo piccole macchie di sangue sulla mozzarella, segno che le gengive sono infiammate.

In genere la placca dentale si sviluppa rapidamente sulla superficie dei denti a seguito di un pasto contenenti zuccheri raffinati (saccarosio e lattosio). Quando in bocca ci sono residui di questi zuccheri, i batteri si moltiplicano e producono esopolisaccaridi, sviluppando in poche decine di minuti la placca dentale.

La placca dentale se rimane a contatto con le sacche gengivali per molto tempo, può rovocare infiammazione gengivale, al punto da provocare il ritiro delle gengive, il dondolamento e la perdita dei denti e causare la Parodontite.

I germi della placca dentale attraverso le lacerazioni gengivali della parodontite, possono penetrare nel sangue e scatenare un infiammazione sistemica di basso grado, che può danneggiare vari organi e tessuti, come i vasi sanguigni (arteriosclerosi), le valvole cardiache, le giunture articolari (artrite reumatoide) e persino il cervello!

Il professor Mishra A. et al 2021, suggerisce che i batteri che infettano le gengive nella parodontite, possono raggiungere il cervello e provocare neuroinfiammazione; La neuroinfiammazione potrebbe provocare la morte dei neuroni dopaminergici e causare il Morbo di Parkinson.

I Batteri della Parodontite possono entrare nel cervello attraverso il flusso sanguigno ed attraverso i nervi cranici; in entrambi i casi i germi raggiungerebbero le leptomeningi ed attivare i MICROGLIA (cellule immunitarie del cervello), provocando la neuroinfiammazione; la neuroinfiammazione cronica è alla base dello sviluppo di numerose malattie neurodegenerative, compreso il Morbo di Parkinson.

Quindi un contributo per la prevenzione del morbo di parkinson e di altre patologie neurodegerative è la cura dei denti, osservando scrupolosamente l’igiene orale.

Come prevenire la Parodontite?

Il miglior metodo per prevenire la placca dentale è la riduzione del consumo di alimenti contenenti zuccheri raffinati (biscotti, dolci, bevande dolci, gelati, zucchero da cucina); a questi alimenti io aggiungerei anche il Latte; Il latte contiene lattosio, mentre lo zucchero bianco è fatto di saccarosio; entrambi gli zuccheri sono dei disaccaridi, e quando i batteri della bocca metabolizzano gli zuccheri disaccaridi, esprimono degli enzimi che si chiamano GLUCANSUCRASI, che producono gli esopolisaccaridi. Il mix di esopolisaccaridi batterici ed i batteri stessi che l’hanno prodotto formano la placca dentale. Gli zuccheri della frutta, la carne, gli amidi del pane e delle patate non sono cariogeni, perché non contengono saccarosio e ne lattosio; ma quando introduciamo i due disaccaridi nella bocca, formiamo la placca dentale. che irrita le gengive e può causare la parodontite e le complicanze parodontali sistemiche.

La seconda cosa importante per la prevenzione della parodontite è la cura dell’igiene orale; non fa niente che ogni tanto mangiate dolci; l’importante che subito dopo vi andate a lavare i denti con un buon spazzolino ed un buon colluttorio orale (io suggerisco i prodotti della Curasept: Colluttori e Dentifrici con il complesso CPC-HPA) . Se avete cura di lavarvi bene i denti e disinfettare con il colluttorio, la placca si disgrega ed i batteri vengono distrutti, contribuendo a mantenere le gengive sane, rosee, e denti bianchi e ben saldi ai legamenti parodontali.

Un’ altra causa di parodontite è la carenza di vitamina C; alcune persone geneticamente predisposte allo scorbuto sviluppano la parodontite gravis quando non introducono livelli adeguati di vitamina C con la dieta. La carenza di vitamina C infatti impoverisce le gengive di collagene, rendendole suscettibili alla parodontite. Queste persone predisposte alla parodontite da deficit di vitamina C hanno il polimorfismo genico al trasportatore della vitamina C chiamato SLC23A1 SNP rs6596473 . Quindi un pò di vitamina C nella dieta, anche con l’uso di integratori alimentari di acido L-ascorbico, potrebbe essere di aiuto per salvaguardare la salute delle gengive e contribuire a prevenire le malattie sistemiche “tra cui il Morbo di Parkinson”.

Autore: Dottor Liborio Quinto Healt Care Curaspt

Fonte Bibliografica (I batteri della parodontite sono un fattore di rischio per il morbo di Parkinson)

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Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

Sono un appassionato di Biologia e Chimica degli Alimenti, e condivido con Voi, il Mio sapere. Chi è interessato a propormi qualcosa, può contattarmi

Una risposta a “I batteri della parodontite sono un fattore di rischio per il morbo di Parkinson”

  1. I prodotti della Curasept Buster (Colluttorio e dentifricio), contengono rispettivamente il cetilpiridinio cloruro ed il complesso CPC-HPA (complesso cetil-piridinio cloruro – Idrossiapatite); sono privi di Lauril-solfati e contengono anche oli essenziali ad azione batteriostatica (timolo, eucaliptoli, etc), che migliorano anche l’alito. Il cetil-Piridinio cloruro è un tensioattivo polare costituito da una base quaternaria polare con carica (+) ed una lunga coda di 16 Carboni “apolare”; questa sostanza è un ottimo disgregante della placca dentale; Con la testa caricata positivamente lega i batteri del cavo orale circondati da cariche (-) e con la coda apolare spazza via gli esopolisaccaridi liposolubili; Inoltre il cetil-piridinio distrugge i batteri ed i virus, con il risultato di eliminare completamente la placca sui denti e prevenire i disturbi gengivali https://www.dentaid.it/igienisti/articoli-scientifici/cose-il-cloruro-di-cetilpiridinio-cpc/

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