Vantaggi e svantaggi della dieta vegetariana

Vantaggi e svantaggi della dieta vegetariana

Vantaggi e svantaggi della dieta vegetariana

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Una dieta vegetariana ha il vantaggio di:

  • Ridurre il carico infiammatorio dell’organismo, salvo alcuni casi di sensibilità alimentari, come l’intolleranza al glutine ed altri allergeni
  • Generalmente non contiene acidi grassi saturi responsabili dell’aterosclerosi; nei grassi vegetali (oli), sono presenti acidi mono e polinsaturi utili al controllo dell’infiammazione ed alla salute del cuore e del sistema nervoso
  • Non contiene Acido Sialico Neu5Gc, un allergene presente nelle carni rosse e nei prodotti lattiero-caseari, in grado di contaminare la matrice extracellulare del corpo umano e generare una infiammazione di basso grado accompagnato da anticorpi anti-neu5Gc, chiamata XENOSIALITIS.
  • Non contengono residui ormonali che possono contribuire allo sviluppo del cancro; per esempio l’ormone IGF-1, il progesterone, gli estrogeni, contenuti invece nel latte animale, sono assenti negli alimenti vegetali.
  • Gli alimenti grassi vegetali (oli) non contengono acido fitanico, una sostanza infiammatoria per la prostata e forse del seno; l’acido fitanico è presente nel grasso del latte dei ruminanti e nel grasso delle loro carni
  • Sono ricchi di vitamine incorporati nei sistemi enzimatici, e quindi a rapida assimilazione. Fa eccezione la vitamina B12, che è una sostanza prodotta dai batteri e che si trova in discrete quantità nei prodotti animali;
  • Sono alimenti molto ricchi di minerali alcalini (ceneri alcaline), e poveri di sodio, contribuendo alla salute cardiovascolare, al metabolismo in generale, al sostegno del turgore cellulare e alla mineralizzazione ossea. La dieta troppo ricca di proteine animali, apporta ceneri acidificanti, che indeboliscono il tessuto osseo ed accentuano le infiammazioni e l’alterazione della matrice extracellulare.
  • La dieta vegetariana è molto ricca di Polifenoli e terpeni, che hanno numerose funzioni biologiche ed antinfiammatorie, coinvolti nel processo di biogenesi mitocondriale e della longevità
  • la dieta vegetariana è ricca di fibre solubili, in grado di stimolare la formazione di una rigogliosa flora microbica, apportando indirettamente (tramite i microorganismi intestinali), proteine batteriche, acidi grassi volatili antinfiammatori, neurotrasmettitori, polisaccaridi immuno – modulanti e neuroprotettivi, etc.
  • La dieta vegetariana apporta fibre insolubili (presenti in particolare nei cereali integrali e legumi), favorendo l’eliminazione del colesterolo e dei sali biliari attraverso le feci.
  • La dieta vegetariana è utile per la perdita peso e la depurazione

Gli svantaggi della dieta vegetariana, sono invece i seguenti:

  1. Se bilanciata male con le proteine, apporta molti carboidrati, zuccheri e fruttosio, che possono infiammare l’organismo e promuovere il diabete-2
  2. La dieta strettamente vegetariana (vegana), è quasi priva di Vitamina B12, aumentando il rischio di patologie cardiovascolari (omocisteina alta), anemia megaloblastica, disfunzioni neurologiche e problemi di detossificazione di acido propionico.
  3. La dieta strettamente vegetariana, è povera di acidi grassi essenziali omega-3 a 20 – 22 atomi di carbonio, come l’EPA ed il DHA, abbondantemente presenti nell’olio di pesce, nel pesce grasso, nell’olio di fegato di merluzzo, nell’olio di Krill, nella selvaggina; tuttavia ci sono delle alternative valide per i vegani, come gli oli di alcune alghe ricche di DHA, l’olio di semi di canapa contenente tracce di STA e la portulaca.
  4. La dieta strettamente vegetariana è povera di proteine nobili e potrebbe causare deperimento muscolare.
  5. La dieta vegetariana è quasi priva di ferro-eme, e può contribuire all’anemia in sinergia con la carenza di vitamina B12 (che nei latticini e latti fermentati è invece presente).
  6. Gli alimenti vegetali non contengono vitamina D3, i funghi possono contenere modestissime quantità di vitamina D2 se esposte al sole. Una scarsa esposizione al sole, associata a scarsa assunzione di grassi animali, può favorire il deficit di vitamina D3. Una alternativa vegana alla vitamina D3 è la vitamina D2 ottenuta per irradiazione di alimenti fermentati da lieviti e funghi con UV. In alcune parti del mondo hanno realizzato il Pane irradiato agli UV ricchi di vitamina D2, in cui l’ergosterolo dei lieviti si convertono in ergocalciferolo (vitamina d2) che ha le stesse funzioni della D3.

Per quanto riguarda l’apporto proteico, bisogna evidenziare che l’organismo umano si adatta gradualmente a vivere ad una alimentazione povera di proteine nobili; L’organismo impara a riciclare meglio l’ammoniaca e l’urea prodotta dal catabolismo proteico, trasformandoli in amminoacidi non essenziali; Inoltre anche il microbiota si adatta ad una dieta vegetariana povera di proteine, utilizzando l’urea rilasciata dalle mucose intestinali per idrolizzarla in ammoniaca e CO2, e incorporare l’ammoniaca per la sintesi di amminoacidi e proteine batteriche messe successivamente a disposizione dell’ospite umano. Il 20% degli amminoacidi essenziali (lisina e isoleucina) circolant nel sangue, sono di origine microbica, ossia prodotte dai batteri intestinali.

E’ anche stato dimostrato che una dieta vegetariana, stimola la produzione di batteri produttori di proteine e amminoacidi batterici. Questi batteri hanno rispetto ad un microbiota onnivoro, una maggiore capacità di sintetizzare l’enzima UREASI, che serve a decomporre l’urea rilasciata dalla mucosa intestinale, per ricavare ammoniaca da incorporare nella glutammina batterica, precursore di tutti gli altri amminoacidi.

Gli stessi batteri intestinali, sono anche noti produttori di vitamine del gruppo B e K, tra cui la vitamina B12, contribuendo a sostenere le esigenze nutrizionali del consumatore. Esistono degli alimenti vegetali “come alcune alghe”, ricche di B12 che possono apportare B12 al consumatore strettamente vegano.

Provando a fare un bilancio dei benefici/problemi della dieta vegetariana, la scienza suggerisce che la dieta vegetariana – vegana è utile per depurare e rigenerare il corpo ed abbassare l’infiammazione generale; tuttavia bisogna prendere delle precauzioni per la prevenzione di alcune carenze alimentari, come quella della vitamina B12, degli acidi grassi essenziali (omega-3), della carenza di vitamina D.

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Pubblicato da Dottor Liborio Quinto

Sono un appassionato di Biologia e Chimica degli Alimenti, e condivido con Voi, il Mio sapere. Chi è interessato a propormi qualcosa, può contattarmi

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